48 anni fa l’attentato a Carlo Casalegno. Si schierò con lo Stato contro il terrorismo
Ferito da un commando, morì dopo due settimane. La sua storia e testimonianze su Ossigeno-Cercavano la verità
OSSIGENO 1 dicembre 2025 – Quarantotto anni fa, il 29 novembre 1977, Carlo Casalegno, 60 anni, vicedirettore de La Stampa, moriva dopo due settimane dall’attentato di cui fu vittima a Torino.
Carlo Casalegno era un giornalista apertamente schierato dalla parte dello Stato nella lotta al terrorismo. Di fronte a una parte dell’opinione pubblica che allora diceva “Nè con lo Stato né con le Br”, a una parte della sinistra che non prendeva le distanze dalle efferate imprese delle Brigate Rosse parlando di “compagni che sbagliano”, Carlo Casalegno con i suoi editoriali chiedeva a tutti i lettori di schierarsi, anche loro senza ambiguità, dalla parte dello Stato e della Repubblica nata dalla Resistenza. Per le Br divvenne quindi un nemico da abbattere, come lo era anche il direttore del suo giornale, Arrigo Levi, anche se quest’ultimo aveva maggiore protezione: era l’unico giornalista dotato di un’auto blindata per ogni suo spostamento e con quell’auto accompagnava sempre Carlo Casalegno nei tragitti tra casa e lavoro. Lo accompagnava sempre, tranne quel giorno fatale quando il vicedirettore rinunciò a quel passaggio e trovò i terroristi appostati sotto casa.
STORIA E TESTIMONIANZE – La storia personale di Carlo Casalegno e una ricca documentazione sulla sua attività professionale e sulle vicende che ne fecero un bersaglio dei terroristi sono raccolte sul sito “Ossigeno – Cercavano la verità”, dedicato ai trenta giornalisti italiani uccisi da mafie, terrorismo e nelle zone di guerra. Tra le altre cose, si possono leggere: l’intervista al figlio Andrea, il racconto dell’ultimo giorno in redazione, il profilo di Casalegno partigiano. Visita la pagina su Cercavano la verità . GPA


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