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Monza. Filma rissa fra migranti. Un cronista picchiato

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L’episodio è avvenuto alla stazione ferroviaria. “E’ il mio mestiere”, dice Luigi Costanzo (Il Giornale di Monza). Prognosi di sei giorni.Salvato dalla polizia ferroviaria. Solidarietà da Fnsi

Nel pomeriggio del 30 luglio 2018, a Monza, Luigi Costanzo, giornalista del Giornale di Monza, è stato aggredito e picchiato da un gruppo di migranti mentre si trovava alla stazione ferroviaria. Il cronista aveva ricevuto una  segnalazione: era in corso una rissa fra una trentina di immigrati di origine africana, da un lato, e un giovane immigrato che era stato accoltellato e giaceva a terra ferito.

Luigi Costanzo si era recato sul posto per documentare con fotografie e video la rissa. Scattate alcune foto da lontano, il giornalista si era poi avvicinato per riprendere con il cellulare la fase finale dello scontro. Un gruppo di circa quindici migranti lo ha accerchiato per sottrargli il cellulare con cui stava effettuando le riprese. Poiché era riuscito a mettere il telefono in tasca, i migranti hanno cominciato a colpirlo e malmenarlo.

È stato grazie all’intervento della polizia locale che il giornalista, nel frattempo caduto a terra e senza possibilità di opporre più alcuna resistenza, ha potuto mettersi in salvo dietro al bancone di una tabaccheria all’interno della stazione di Monza. I gestori hanno immediatamente richiesto l’intervento della polizia ferroviaria che ha soccorso il giornalista e lo ha scortato fino all’ambulanza. All’ospedale di Monza, Costanzo ha ricevuto sei giorni di prognosi e ha riportato un trauma cranico-cervicale, un edema all’occhio sinistro, diverse ecchimosi e graffi.

“Sono rimasto molto scosso da questi fatti e nonostante molti mi abbiano suggerito di cambiare mestiere, io non smetterò mai di fare il giornalista. – ha detto a Ossigeno –  Raccontare i fatti che accadono intorno a me è la mia missione da più di venticinque anni e questo evento non mi fermerà. Per me non è cambiato nulla. Ringrazio ancora tutti coloro che mi hanno manifestato solidarietà. Oltre che per la solidarietà del mondo della politica, del mio giornale, del Comune di Monza, sono rimasto profondamente commosso dalla vicinanza che mi è stata manifestata dalla gente comune. Lavoro a Monza da tre anni, da quando ho iniziato a lavorare per il Giornale di Monza, e tutti gli attestati di solidarietà mi hanno fatto davvero sentire a casa”.

Hanno espresso la loro solidarietà anche la FNSI e la Federazione autonoma dei sindacati dei Trasporti della Lombardia.

IF

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