Questo episodio rientra tra le violazioni verificate da Ossigeno per l'Informazione

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“Non sono c…. tuoi”. Relatore insulta cronista in conferenza stampa. Che fare in questi casi

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Marco Liberati dell’Agenzia Agricolae aveva insistito per avere una risposta. L’Associazione Stampa Romana ha protestato.  Giorni dopo sono arrivate le scuse. Solidarietà da Ossigeno

OSSIGENO 8 marzo 2022 – Durante la conferenza stampa indetta il 30 novembre 2021 dalla  Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) a Roma, nella sede dell’Associazione della Stampa Estera, per presentare una nuova campagna di promozione dell’e-commerce, il presidente Dino Scanavino ha reagito dicendo al microfono “Sono c..zzi miei, non sono c..zzi tuoi”, al giornalista Marco Liberati dell’Agenzia Agricolae, che insisteva per avere una risposta chiara alla sua domanda. Marco Liberati ha reagito dicendo “Questo è un insulto al giornalismo”. Il giornalista Alfredo Tesio, che rappresentava la Stampa Estera, è intervenuto dicendo: “Queste domande non interessano ai colleghi”. Gli altri giornalisti presenti hanno assistito alla scena senza reagire. Poi gli organizzatori hanno invitato il cronista a lasciare la sala. L’Associazione Stampa Romana, sindacato dei giornalisti del Lazio, ha stigmatizzato il comportamento del presidente della CIA con un comunicato stampa. Alcuni giorni dopo Dino Scanavino si è scusato per l’accaduto (leggi qui).

L’INCIDENTE – Durante la sessione riservata alle domande dei giornalisti, Marco Liberati aveva chiesto al direttore generale della CIA Claudia Merlino e al presidente Dino Scanavino di chiarire come la loro organizzazione ha impiegato una donazione finalizzata di 350mila euro della Fondazione di JpMorgan. La questione era già stata sollevata più volte nei mesi precedenti dal giornale di Marco Liberati (leggi qui) senza ottenere risposte esaurienti. Claudia Merlino ha risposto in modo insoddisfacente per il cronista, che ha insistito per avere una risposta più chiara. A questo punto il presidente ha fatto il suo commento stizzito.

IL VIDEO – La conferenza stampa era trasmessa in streaming. Il video è tuttora consultabile ma la parte con gli insulti a Marco Liberati è stata eliminata. L’audio invece si può ascoltare dalla registrazione effettuata dal cronista per lavoro e pubblicato in rete dall’agenzia Agricolae (ascolta qui).

IL GIORNALISTA – Marco Liberati ha dichiarato a Ossigeno: “La mia attività e quella della mia agenzia sono sempre state deontologicamente corrette. Non è ammissibile che durante una conferenza stampa gli organizzatori insultino e intimidiscano un giornalista, come hanno fatto con me, soltanto perché fa domande scomode. Di fronte a fatti come questo i colleghi dovrebbero reagire e fare fronte comune”.

IL COMMENTO – OSSIGENO esprime piena solidarietà a Marco Liberati e condivide il suo pensiero. Ha fatto bene l’Associazione Stampa Romana a pubblicare una nota di protesta. In questi casi gli altri giornalisti dovrebbero reagire immedesimandosi nella situazione in cui si trova il collega maltrattato e offeso. Dovrebbero pretendere le scuse di chi lo ha offeso, perché le scuse chiudono questi incidenti e impediscono che si crei un precedente. Per Marco Liberati le scuse sono arrivate, ma soltanto dopo la dura presa di posizione del suo sindacato. I giornali che accreditano i giornalisti, e gli addetti stampa che li invitano, hanno il dovere deontologico di intervenire per difendere la loro dignità personale e il loro diritto di porre domande, anche sgradite, anche fuori tema, di farlo senza ricevere insulti. Ma la prima e più importante difesa spetta ai giornalisti che assistono all’incidente, che si trovano insieme al malcapitato di turno: possono e devono, aiutarlo con la loro solidarietà, schierandosi con lui.

GB

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