Memoria

Gaza. Ancora giornalisti uccisi a 11 anni dalla morte dell’italiano Simone Camilli

Sono oltre duecento dall’inizio del conflitto. Nel 2014, il fotoreporter italiano fu vittima di una bomba inespolsa

OSSIGENO 13 agosto 2025 – Undici anni fa, il 13 agosto 2014 il fotoreporter italiano Simone Camilli, 35 anni, sposato e padre di una bambina di tre anni, rimase ucciso insieme ad altri dall’esplosione di una bomba inesplosa che gli artificieri erano impegnati a disinnescare. Simone si trovava a Beut Lahia per raccontare con la sua fotocamera le drammatiche condizioni dei civili, soprattutto dei più piccoli, verso i quali si incentravano le preoccupazioni delle organizzazioni internazionali.

Era un giorno di tregua e lui aveva deciso di documentare le pericolose operazioni di rimozione degli ordigni inesplosi nei pressi di un campo di calcio frequentato da bambini. Nella Striscia erano in corso, come ai nostri giorni, le operazioni militari condotte dalle Forze di Difesa Israeliane contro Hamas e altri gruppi che controllavano la Striscia di Gaza. 

Undici anni dopo, mentre ancora divampa il conflitto israeliano-palestinese, giunge la notizia dell’uccisione a Gaza di altri giornalisti. Come riporta l’ANSA, l’11 agosto 2025, un raid ha centrato la tenda che ospitava sei giornalisti di al Jazeera: il giovane giornalista Anas al-Sharif, il corrispondente Mohammed Qreiqeh, i cameraman Ibrahim Zaher e Mohammed Noufal, il producer Moamen Aliwa e il fotoreporter Mohammed Al-Khaldi. I loro nomi si aggiungono alla lista di quasi duecento giornalisti uccisi nella guerra scatenata in rappresaglia per il sanguinoso attacco del movimento palestinese Hamas del 7 ottobre 2023, secondo Reporter senza frontiere.

“Se fosse sopravvissuto a quell’incidente mortale nel 2014, Simone avrebbe continuato a fotografare i più piccoli, per risvegliare, con immagini e reportage, l’interesse per l’incolumità dei bambini. Ne sono sicuro. In questa guerra delle stragi, l’uccisione dei bambini e la tragedia più atroce e Simone l’avrebbe raccontata”. Così aveva raccontato a Ossigeno nel 2024 il padre del fotoreporter, il giornalista RAI Pierluigi Camilli. “Simone adorava i bambini. Si capisce bene dalle immagini fotografiche che scattava negli ospedali di Gaza. (continua a leggere qui).

In occasione di questo undiciesimo anniversario, Pierluigi Camilli invita i lettori ad approfondire la questione palestinese attraverso la visione di alcuni documenntari e film che, alla lue degli attuali eventi, sono stati resi disponibili online gratuitamente da un gran numero di registi. Leggi su Ossigeno-Cercavano la verità 

GPA

 

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