Spyware. On. Ruotolo (Pd), 35 giornalisti spiati in Europa, l’UE deve reagire
I dati di Mapping Media Freedom e la denuncia dell’euro deputato Sandro Ruotolo, Relatore sull’implementazione dell’European Media Freedom Act
OSSIGENO 16 ottobre 2025 – “L’Europa deve agire, e i governi nazionali hanno la responsabilità di indagare per scoprire chi ha ordinato o eseguito queste operazioni, se non sono stati loro stessi”, dice Sandro Ruotolo, eurodeputato S&D, relatore sull’implementazione dell’European Media Freedom Act, citando gli impressionanti dati che emergono dal Fact Sheet “Spyware 2025” pubblicato da Mapping Media Freedom, il primo censimento sistematico delle vittime europee di sorveglianza digitale tramite spyware di fabbricazione israeliana e balcanica: nome e cognomi di trentacinque giornalisti e media europei spiati tra il 2020 e il 2025 con spyware militari come Pegasus, Predator, Graphite e NoviSpy, in dieci Paesi dell’Unione e candidati all’adesione: Grecia, Ungheria, Lettonia, Serbia, Spagna, Belgio, Francia, Italia, Lituania e Polonia..
Tra i casi segnalati figura quello dell’italiano Francesco Cancellato, direttore di Fanpage, colpito dal software Graphite prodotto dalla società Paragon Solutions, insieme ad almeno 61 utenti in diciassette Stati membri secondo META e migliaia di utenti proveniente da 150 paesi secondo Apple. Il Fact Sheet fa notare che i casi noti sono infatti solo la punta dell’iceberg. Nell’ultimo anno Apple ha inviato blocchi di notifiche ogni 3-4 mesi, da 2.000 a 6.000 alla volta, per segnalare intrusioni da spyware. In totale, si stima che tra 6.000 e 24.000 utenze siano state avvisate.
“Questi numeri – commenta Sandro Ruotolo – mostrano la portata e l’urgenza di un fenomeno che non può più essere affrontato in modo frammentato. Ogni nome in quella lista è un campanello d’allarme. Dietro quei 35 giornalisti ci sono redazioni, fonti, cittadini che hanno diritto alla verità. Chi controlla gli strumenti di sorveglianza? Chi li acquista, chi li autorizza, chi li usa contro i giornalisti? Non possiamo più accettare che la risposta sia il silenzio. Faccio appello a tutti coloro che hanno ricevuto una notifica di intrusione (giornalisti, attivisti, cittadini ) a venire allo scoperto. Solo unendo le forze, condividendo le prove e rompendo il silenzio potremo difendere la libertà di stampa e la nostra democrazia. L’Europa non può restare complice per omissione. O scegliamo la trasparenza, o la nostra democrazia sarà sotto ascolto”. ASP


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