Verano. Parte processo per calunnia a Nardulli per false accuse nella querela ai due cronisti
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Una coda dei procedimenti per l’aggressione del 7 gennaio 2019 al Cimitero del Verano – Ossigeno assiste i due giornalisti che si sono costituiti parte civile
OSSIGENO 23 ottobre 2025 – Il prossimo 18 dicembre, davanti al GUP del Tribunale di Roma, avrà inizio un processo penale bis a carico di Vincenzo Nardulli, esponente di destra, accusato di calunnia nei confronti degli ex giornalisti dell’Espresso Federico Marconi e Paolo Marchetti che furono aggrediti al Cimitero del Verano il 7 gennaio 2019 dove erano stai inviati dal settimanale per documentare un raduno di militanti di estrema destra per commemorare i morti di Acca Larenzia. La calunnia, secondo l’accusa, è stata commessa nel testo della querela che successivamente fu presentata da Nardulli contro i due cronisti, ricostruendo l’episodio in modo mendace. Per quell’episodio, Vincenzo Nardulli è già stato condannato nel 2020 a cinque anni e sei mesi per rapina, per essersi impossessato con violenza delle schede di memoria che contenevano le fotografie e i video realizzati dai due cronisti.
Il nuovo procedimento arriva dopo l’annullamento per vizio procedurale del processo analogo per calunnia per il quale Vincenzo Nardulli era già stato rinviato a giudizio quattro anni fa
L’ACCUSA – Secondo la Procura di Roma, rappresentata dal P.M. Eugenio Albamonte, Nardulli avrebbe presentato una querela calunniosa contro i due cronisti, accusandoli ingiustamente di aver reso dichiarazioni false agli inquirenti sull’aggressione subita al Cimitero del Verano il 7 gennaio 2019.
OSSIGENO sosterrà le spese di assistenza legale dei due cronisti anche in questo processo in cui si sono costituiti parte civile. Saranno assistiti dall’avvocato Andrea Di Pietro, coordinatore dello Sportello Legale di Ossigeno che dal 2015 opera in partnership con la ONG londinese Media Defence. Tale sostegno consente all’organizzazione – unica in Italia in questo campo – di sollevare dalle spese legali i giornalisti coinvolti in procedimenti giudiziari ritenuti di rilevanza strategica per la tutela della libertà di stampa.
IL CONTESTO – Il nuovo processo rappresenta una propaggine del procedimento del 2019 relativo all’aggressione subita da Marconi e Marchetti. Quel giorno, i due giornalisti si trovavano al Cimitero Monumentale del Verano per documentare, su incarico dell’Espresso, una manifestazione organizzata da gruppi di estrema destra in memoria dei militanti di Acca Larentia. Durante il servizio, furono aggrediti, minacciati e derubati delle schede di memoria che contenevano le fotografie e i video realizzati. ASP


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