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La Direttiva Anti-SLAPP si applicherà a poche cause civili. Voto della Camera

Il voto della Camera dei deputati ha escluso che si possa applicare a tutte le cause intimidatorie ed estendere alle querele pretestuose

OSSIGENO 4 dicembre 2025 – L’iter parlamentare per recepire la Direttiva europea Anti- SLAPP dimostra che in Italia prevale la volontà di applicarla limitandone gli effetti a poche cause civili, senza prendere in considerazione l’opportunità di applicare le misure che prevede anche alla marea di querele temerarie che inonda il paese e danneggia la libertà di stampa e di espressione. Si è visto ieri alla Camera dei Deputati, che con voto unanime ha dato al governo la delega per il recepimento della Direttiva europea Anti-Slapp, che prevede contromisure per le cause civili promosse strategicamente allo scopo di limitare la partecipazione alla vita pubblica con la pubblicazione di informazioni. 

In base al voto della Camera, in Italia l’applicazione della Direttiva riguarderà solo una piccola parte di queste cause legali, molto numerose, promosse di solito contro giornali, giornalisti, attivisti che diffondono verità “scomode”: quelle che riguardano cause civili promosse da soggetti stranieri. Resteranno fuori dall’applicazione della Direttiva anche le querele temerarie, che sono migliaia ogni anno in Italia, poiché esse si sviluppano con procedimenti penali e sulla materia penale l’Unione Europea non può legiferare.

Nel corso del dibattito parlamentare di ieri le opposizioni hanno insistito sulla richiesta di estendere le misure previste dalla Direttiva a tutte le cause civili rientranti nella definizione di SLAPP, anche a quelle promosse da soggetti italiani. Ma il governo e la maggioranza hanno respinto questa modifica, sollecitata dalle organizzazioni dei giornalisti.

il ministro per gli Affari europei Tommaso Foti ha replicato che “il perimetro del recepimento della direttiva non l’ha stabilito il governo , ma la Ue con la Direttiva stessa”.

Il presidente dell ‘ Ordine dei giornalisti , Carlo Bartoli , ha detto che questa è un’occasione persa rispetto all’esigenza di adeguare le norme per frenare l’abuso delle azioni legali a scopo intimidatorio e ha aggiunto che questa maggioranza si mostra sollecita nell’approvare norme restrittive e molto restia a fare il contrario.

La segretaria della Fnsi , Alessandra Costante , ha definito la decisione di applicare la Direttiva, sia pure senza estenderne il campo, il “primo passo” per eliminare « le querele temerarie: uno dei bavagli più intollerabili alla libertà di informazione che colpiscono soprattutto i giornalisti più deboli e le aziende meno strutturate »

I deputati Piero DE Luca (Pd) e Elisabetta Piccolotti (AVS) hanno chiesto di specificare meglio la delega che appare generica e rischia di creare “una norma vuota”. Cafiero De Raho ( M5S ) ha criticato il fatto che non sia stato fissato un termine per recepire la Direttiva. ASP

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