Libertà di stampa

8 Maggio. Spampinato, attacchi ai giornalisti problema permanente

Non sono un’emergenza. Lo dicono i dati di AgCom e Ossigeno, che si integrano. La nostra è l’esperienza pilota più avanzata in Europa, anticipa ciò che il Parlamento Europeo e altre istituzioni auspicano

“E’ vero c’è già un’integrazione di fatto fra i dati pubblicati dall’Osservatorio sul giornalismo dell’Agcom e quelli prodotti dall’osservatorio di Ossigeno per l’Informazione sui giornalisti minaciati e le notizie oscurate con la violenza”, ha detto il presidente di Ossigeno, ALberto Spampinato prendendo la parola, dopo il direttore dell’AgCom Marco Del Mastro,   al convegno “Trasparenza e Libertà d’informazione” organizzato l’8 maggio in Campidoglio da Agcom e Ossigeno, con il patrocinio dell’Unesco e in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti del Lazio.

“Mi auguro che questa collaborazione possa andare sempre più avanti – ha aggiunto Spampinato – per dare vita a quel Centro pubblico indipendente di osservazione e di monitoraggio delle violazioni della libertà di stampa e delle intimidazioni ai giornalisti recentemente auspicato dal Parlamento Europeo e  da anni proposto da tutte le istituzioni europee. Quella realizzata da Ossigeno, dal 2008 a oggi, è la sperimentazione più avanzata in Europa di quell’organismo, che finora non è stato creato in nessun paese”.

“Quello che serve in Italia, come negli altri paesi in cuii c’è lo stato di diritto ha sottolineato -,  è un monitoraggio continuativo, uniforme, esteso in tutto il territorio nazionale. Quello di Ossigeno attuamente copre soltanto una parte del territorio. La nostra associazione di volontoriato ha tutte le competenze professionali necessarie e l’esperienza per svolgere questo compito al massimo livello, come dicono i risultati ottenuti e gli apprezzamenti delle istituzioni nazionali e internazionali. Ma non basta il volontariato per tenere sotto osservazione tutta l’Italia. Gli attacchi che si verificano in tutta Italia sono davvero troppi: nel 2017 Ossigeno ha documentato 215 episodi e ha elencato 423 degli attacchi. Ma non è riuscito a esaminare altri 911 episodi. Nei primi mesi del 2018 ne ha verificato e pubblicato altri 95 ma non è riuscito a verificarne altri 128”.

“In Italia, tutti i giorni ci sono attacchi ingiustificabili ai giornalisti. Quindi  quel  che dobbiamo fronteggiare non è un’emergenza, come alcuni credono, ma un problema permanente. Osservare e documentare con continuità e con tempestività questi attacchi non serve soltanto a compilare statistiche. Il monitoraggio attivo è la prima e più importante misura di protezione. Produce lo stesso effetto che si ha tenendo le luci accese di notte nelle strade poco frequentate: impedisce numerose violenze. Il monitoraggio attivo fa anche di più: consente di acquisire la documentazione che è necessaria sia per convincere i cittadini del fatto che essi stessi sono danneggiati dagli attacchi ai giornalisti, sia per convincere le forze politiche a prendere le misure necessarie, superando le esitazioni che finora hanno bloccato ogni soluzione. Non basta dare informazioni su questo fenomeno in modo generico. Ocorrono osservatori specializzati, dati scientifici, informazioni verificate con scrupolo. Ossigeno in dieci anni ha acceso alcune luci, ha aiutato migliaia di giornalsiti. Ora vorrebbe accendere la luce su tutte le strade italiane”.

ASP

VIDEO. Riascolta l’intervento sul sito di Radio Radicale

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