Libertà di stampa

8 Maggio. Trasparenza e informazione. La sindaca di Roma

Per Virginia Raggi la libertà di stampa è uno dei “fondamenti imprescindibili in una società democratica” per rendere i cittadini “attivi”

Siamo felici di ospitare qui in Campidoglio, in questa prestigiosa sala della Protomoteca, un importante momento di riflessione e di confronto in occasione della 25ma Giornata Mondiale della Libertà di Stampa indetta dall’Onu.

Un appuntamento che vede tutti, ognuno dal rispettivo punto di osservazione e di azione, portare il relativo contributo di esperienza su un tema delicato: la libertà di stampa, tra i fondamenti imprescindibili di una società che vuole realizzare il valore della democrazia.

Purtroppo, i dati non sono incoraggianti.

La libertà di espressione, informazione, di opinione e di pensiero – sanciti dall’articolo 21 della Costituzione Italiana e dall’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei diritti umani – un principio che dovrebbe essere ritenuto già ampiamente acquisito, risulta invece ancora troppo debole e non pienamente attuato.

Questa platea è formata in gran parte da giornalisti che ogni giorno sono chiamati a svolgere un lavoro, una vera missione, che fin troppo spesso si sta rivelando molto rischiosa, subendo aggressioni, minacce, intimidazioni che si manifestano in varie forme e con diverse modalità, da quelle più sottili e subdole a quelle più evidenti e violente.

Secondo Reporters Sans Frontieres, purtroppo l’Italia è soltanto al 46esimo posto nella classifica 2018 per la libertà di stampa.

Ed entrando più nei dettagli, stando alle statistiche di Ossigeno per l’Informazione, dal 2006 in Italia sono 3603 i casi di giornalisti e blogger minacciati perché facevano solo il loro mestiere: quello di informare, di raccontare la verità, di scavare nel malaffare. Soltanto in questi primi mesi del 2018, sono già 76 i casi registrati ai quali se ne aggiungono altri 19 relativi ad anni precedenti ma emersi solo ora.

Sono numeri impressionanti, che impongono ad ognuno di noi una seria riflessione e un’analisi del fenomeno.

Purtroppo non si arrestano i fenomeni di intimidazione, con giornalisti costretti addirittura a vivere sotto scorta e ai quali va la nostra vicinanza, solidarietà e sostegno, come Federica Angeli e Paolo Borrometi (da programma presenti in sala).

Altri, hanno pagato con la vita come la giornalista maltese Daphne Caruana Galizia, uccisa in un attentato lo scorso mese di ottobre. Un evento tragico che ha scosso tutti noi e l’opinione pubblica internazionale. E saluto la sorella di Daphne Caruana Galizia, Corinne Vella presente in questa sala.

L’appuntamento di oggi è basato su concetti chiave – trasparenza e libertà di stampa – richiamando quindi il rapporto tra “i palazzi delle istituzioni, del potere” e il mondo dell’informazione.

Ma aggiungo un ulteriore elemento che non dobbiamo mai dimenticare e che, anzi, svolge un ruolo centrale in un reale processo di democrazia: i cittadini, che hanno il diritto di essere informati correttamente per tornare protagonisti principali della vita pubblica e non più soggetto passivo.

Il nostro compito è provare a rimuovere tutte le barriere e gli ostacoli in questo percorso di civiltà, ma anche affiancare e non lasciare soli i giornalisti che ogni giorno rischiano nella ricerca della verità e per l’affermazione della legalità.

Concludo, con le parole, tanto semplici quanto di grande efficacia, pronunciate qualche giorno fa dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e che devono essere da monito per tutti noi:
“Occorre sostenere il loro lavoro (quelli dei cronisti) perché difendono dall’aggressione la nostra vita sociale e la nostra libertà personale e familiare, attraverso l’informazione libera e corretta. Occorre proteggere le loro voci che rifiutano ogni sopraffazione. La libertà di informazione, come attesta la nostra Costituzione, è fondamento di democrazia”.

A voi tutti auguro buon lavoro, con l’auspicio che queste giornate possano essere piccoli ma significativi passi in avanti verso un mondo più giusto e libero.

RED


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