Questo episodio rientra tra le violazioni verificate da Ossigeno per l'Informazione

Violazioni verificate

Dopo 2 anni una cronista apprende di essere stata intercettata

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E’ la freelance Rosaria Federico.  Sospettata di rivelazione del segreto, le fu sequestrato il cellulare e sulla sua auto fu installato di nascosto un dispositivo che tracciava i suoi spostamenti

La giornalista freelance Rosaria Federico ha scoperto soltanto due anni dopo che nel 2016 era stata sottoposta dalla Procura della Repubblica di Salerno a intercettazioni telefoniche ed era stata pedinata con un dispositivo elettronico satellitare che tracciava i movimenti della sua auto. Gli accertamenti furono svolti nell’ambito di un’indagine giudiziaria contro ignoti per  rivelazione di notizie coperte da segreto. Con quelle azioni nei confronti della cronista, la Procura tentava di risalire alla fonte di una notizia pubblicata da Federico il 29 giugno 2016, su La Città di Salerno, nella quale riferiva le indagini per l’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica (Salerno), ucciso nel 2010.

Rosaria Federico lo ha appreso il 14 novembre 2018, leggendo il testo del provvedimento con il quale il Consiglio Superiore della Magistratura, il 20 settembre 2018, ha archiviato un procedimento disciplinare nei confronti del magistrato titolare di quelle indagini. Il comportamento del magistrato era stato giudicato in seguito alla presentazione di un esposto presentato dalla giornalista, che aveva contestato le modalità di azione con le quali Pm e agenti della polizia giudiziaria si rivolsero a lei il 23 settembre 2016, quando disposero il sequestro del suo cellulare.

La Fnsi e il Sugc (sindacato giornalisti della Campania) hanno definito “inaccettabile” il modo in cui la Procura ha trattato la cronista e hanno aggiunto che questo episodio conferma che “serve una legge a tutela del segreto professionale”.

“Ma che giustizia è questa?”, si è chiesto Rosaria Federico,  commentando i fatti con Ossigeno. “La lettura di quel provvedimento mi ha riportato indietro di due anni. Sapere che sei in un Paese dove in qualsiasi momento possono passarti ai raggi X, non essendo un malvivente e neppure un indagato, è emotivamente complicato. Mi chiedo inoltre: quanti soldi ha speso lo Stato per fare questa indagine?”

Nell’esposto al Csm Rosaria Federico, assistita dall’avvocato Antonio Di Sarno, denunciava di aver subito “incomprensibili compressioni della libertà personale e di relazione” e di aver “vissuto tutta la vicenda con grande preoccupazione e paura”.

Il Consiglio Superiore della Magistratura ha ritenuto che il Pm non abbia tenuto comportamenti scorretti nei confronti della giornalista.”Non sono stati riscontrati comportamenti intimidatori”, né la pronuncia di “frasi minacciose o fuori misura”, ha stabilito. Inoltre, scrivono i consiglieri, il Pm “aveva evitato che il sequestro del telefono avvenisse con modalità sproporzionate”.

RDM

Leggi il commento dell’Avvocato Andrea Di Pietro

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