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Mafia. Una nuova minaccia di morte a Paolo Borrometi

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Ti è rimasto poco tempo, gli ha scritto un anonimo in dialetto siciliano. Lui commenta: Le minacce fanno male, ma sono un giornalista e vado avanti

Il 22 gennaio 2019, a Roma, il giornalista Paolo Borrometi ha ricevuto una lettera minatoria con minacce di morte e ha immediatamente denunciato il fatto ai Carabinieri.  Il messaggio anonimo, scritto in dialetto siciliano, recita: “Picca nai”, letteralmente: “Poco ne hai”, cioe’ “ti e’ rimasto poco tempo”. E’composto con lettere ritagliate da titoli di giornale. E’ stato recapitato alla redazione romana di Tv 2000, l’emittente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), con la quale Borrometi collabora quale ospite fisso del programma “L’Ora Solare”. Borrometi ha ritirato la busta in portineria insieme. Quando l’ha aperta, sono venuti fuori tre chiodi e il foglio con il messaggio. Il giornalista ha notato una somiglianza con altri messaggi minacciosi ricevuti in precedenza, come ha riferito in una ricostruzione pubblicata dall’Agenzia Italia, in cui afferma “Le minacce fanno male, ma io sono un giornalista e vado avanti” (leggi).

Dal 2014, Borrometi vive sotto scorta, protetto dai carabinieri, a causa delle minacce di morte ricevute da esponenti mafiosi per le sue inchieste in cui ha rivelato in esclusiva attività illecite e relazione della criminalità organizzata che agisce nelle province di Ragusa e Siracusa.

Il giornalista ha ricevuto numerose attestazioni di solidarietà dal mondo politico e giornalistico.

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ASP

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