Assistenza Legale/ Iniziato il processo al giornalista USA accusato di oltraggio al pm

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Kelly Duda è difeso dallo Sportello Legale gratuito di Ossigeno – Nel 2017 a Napoli definì  vergognoso il comportamento di un sostituto procuratore – Sullo sfondo lo scandalo delle trasfusioni con sangue infetto

OSSIGENO 25 gennaio 2022 – Mercoledì 19 gennaio si è tenuta davanti al giudice monocratico del Tribunale di Roma Dr. Pantano la prima udienza istruttoria del processo penale in cui il giornalista e documentarista statunitense Kelly Duda è imputato di oltraggio a un magistrato durante un’udienza. Il giornalista investigativo, autore di una celebre inchiesta sullo scandalo del sangue infetto utilizzato anche in Italia per le trasfusioni, è difeso dall’avv. Andrea Di Pietro su incarico dello Sportello legale gratuito di Ossigeno per l’Informazione in collaborazione con Media Defence.

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IL PROCESSO DI NAPOLI – Il  sostituto procuratore del Tribunale di Napoli Lucio Giugliano ha denunciato Kelly Duda a dicembre 2017. Quell giorno il giornalista era stato appena ascoltato in udienza come testimone nell’ambito del processo che si teneva nella città partenopea a carico di Duilio Poggiolini (ex dirigente del Ministero della Salute) e altri imputati, tutti accusati (e in seguito assolti) per gravi reati connessi alla distribuzione del sangue infetto. Kelly Duda era stato sentito tra i testimoni “accusatori” in quanto aveva scoperto connessioni importanti tra quel sangue letale e le carceri dell’Arkansas, dove i detenuti, per pochi dollari, si sottoponevano a donazioni di sangue senza che su tali prelievi venissero adottati gli opportuni controlli.

L’INCIDENTE – A Napoli l’udienza era terminata. Salutando il pubblico ministero con una stretta di mano, Kelly Duda gli aveva manifestato la sua delusione dicendogli: “Nel mio paese quello che lei ha fatto oggi da pubblico ministero sarebbe vergognoso”. Lo aveva detto mantenendo un atteggiamento che alcuni testimoni ascoltati in udienza, rispondendo alle domande del difensore di Duda, hanno definito tutt’altro che offensivo. Ma quel giorno il pm si ritenne oltraggiato e reagì immediatamente denunciando il fatto al giudice che teneva l’udienza e ottenendo il fermo momentaneo del giornalista. Due anni dopo il reato è stato contestato a Kelly Duda, che vive negli Stati Uniti.

LE TESTIMONIANZE – Nell’udienza del 19 gennaio 2022 alcuni testimoni dei fatti di Napoli hanno dichiarato che il giornalista aveva tenuto un contegno pacato e rispettoso. Nella prossima udienza, fissata per il 13 luglio 2022, il magistrato che accusa il giornalista risponderà alle domande del giudice e del difensore dell’imputato.

Kelly Duda non ha partecipato alla prima udienza (è processato in assenza). Al quotidiano britannico “The Guardian” ha dichiarato : “Il pubblico ministero ha cercato di impedire a un testimone come me di testimoniare e poi a me ha rivolto solo domande volte a screditarmi. Per questo adesso io sono sotto processo? È sbalorditivo, ma non vedo l’ora di difendermi”.

Leggi l’articolo del Guardian

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