Libertà di stampa

9 giugno. Spampinato (Ossigeno): nuovo testimone su storia Luchetta, Ota e D’Angelo

Questo articolo è disponibile anche in: Inglese

Dopo pubblicazione in inglese della vicenda degli inviati Rai morti a Mostar. Il Presidente dell’Osservatorio: aprire subito le inchieste

OSSIGENO 9 giugno 2022 – “Se le indagini sulla morte dei giornalisti in guerra venissero aperte subito, e condotte sistematicamente con la serietà e l’ampiezza necessarie, anche certe testimonianze cruciali potrebbero essere raccolte subito”. Lo ha detto il presidente di Ossigeno per l’Informazione Alberto Spampinato, intervenendo all’incontro sui rischi del giornalismo di guerra in corso alla Casa del Jazz a Roma.

“Lo abbiamo verificato pubblicando anche in inglese, sul sito Cercavano la verità, dedicato da Ossigeno ai giornalisti italiani uccisi in Italia e all’estero, la storia di Alessandro Ota, Marco Luchetta e Dario D’Angelo, morti in un’esplosione a Mostar nel gennaio 1994. Erano inviati Rai uccisi in una città divisa tra due fronti, dopo essere stati autorizzati, dopo vari rinvii, a entrare nella zona est. La nostra pubblicazione ha trovato attenzione anche all’estero, e anche quella di un testimone che poi ha raccontato dei retroscena, e circostanze su come si sarebbe potuta evitare quella tragedia”. “Noi abbiamo cercato di vedere – ha aggiunto – se si poteva riprendere il filo di un’inchiesta che non fu mai fatta”. L’incontro odierno è stato seguito da remoto anche dai familiari di Alessandro Ota.

LB

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