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Firenze. Molestò cronista Greta Beccaglia in diretta tv. Condannato

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A 18 mesi di reclusione con pena sospesa e obbligo a seguire corsi di recupero. Il processo si è svolto a Firenze con rito abbreviato a un anno dal fatto

OSSIGENO 21 dicembre 2022 – Molestò una giornalista in diretta televisiva ed è stato condannato ad un anno e sei mesi di reclusione. Questa la pena inflitta il 20 dicembre 2022 dal Tribunale di Firenze al ristoratore marchigiano Andrea Serrani processato con rito abbreviato per aver molestato la cronista di Toscana Tv, Greta Beccaglia, la sera del 27 novembre 2021, mentre in diretta televisiva commentava il dopo-partita Empoli-Fiorentina dallo stadio Castellani di Empoli (Firenze).

Il giudice per l’indagine preliminare Antonio Pezzuti ha disposto la sospensione della pena per cinque anni subordinandola alla partecipazione dell’imputato a seguire un percorso di recupero presso “enti che si occupano di assistenza psicologica a condannati per violenza sessuale”. Il gip ha disposto il risarcimento per danni morali e materiali a favore di Greta Beccaglia (stabilendo una provvisionale di diecimila euro in attesa della definizione dell’intero ammontare da parte del tribunale civile) e un indennizzo di complessivi diecimila euro a beneficio dell’Ordine del giornalisti toscano e dell’Associazione stampa Toscana, in rappresentanza della federazione nazionale, che si erano costituiti parte civile. Il pm Carmine Pirozzoli aveva chiesto la condanna a un anno e otto mesi per Serrani. Nell’aula del palazzo di giustizia non erano presenti l’imputato, né la cronista, assistita dall’avvocato Leonardo Masi. Presenti invece Sandro Bennucci, presidente dell’Ast, e Giampaolo Marchini, presidente dell’Odg Toscana. Il giudice non ha ammesso la costituzione di parte civile di Ossigeno per l’Informazione. vedi

Quella sera, sotto la curva sud dello stadio Castellani, la cronista di Toscana tv raccontava il clima tra le tifoserie dopo il match Empoli- Fiorentina. Tra i tanti sostenitori viola, delusi della sconfitta per 2-1, c’era anche Andrea Serrani. Una telecamera immortalò il ristoratore marchigiano mentre molestava la cronista impegnata nella diretta televisiva. Greta Beccaglia rimase in silenzio solo per un istante, poi replicò: “Non puoi fare questo, mi dispiace”. Serrani si allontanò come se nulla fosse. Intanto dallo studio giunse l’invito a Beccaglia “a non prendersela”.

Le immagini fecero in pochi minuti il giro del web tra l’indignazione e la condanna generale e poi finirono al vaglio degli investigatori della squadra mobile. Il molestatore fu identificato e Beccaglia lo denunciò.

“L’invito a tutte le colleghe e i colleghi – si legge in una nota del sindacato dei giornalisti – è a denunciare sempre ogni tentativo di intimidazione, minaccia o aggressione perché ognuno di questi episodi è un attacco non solo al singolo operatore dell’informazione, ma a tutta la categoria dei giornalisti”. (ANSA).

IL COMMENTO DI GRETA BECCAGLIA: E’ UNA VITTORIA DI TUTTE LE DONNE

Questa è una vittoria “che non è soltanto mia ma di tutte le donne. Nessuno ha il diritto di violare i nostri diritti, di considerare il nostro corpo come un trofeo; nessuno deve più umiliarci, denigrarci, considerarci un oggetto”. Così Greta Beccaglia, la giornalista sportiva ha commentato la sentenza in una intervista al Corriere della Sera in cui ha annunciato che verserà il risarcimento “a una ONLUS che combatte per i diritti violati delle donne in tutto il mondo. Non è importante – ha aggiunto – che io lo perdoni. È lui stesso che deve perdonarsi. Spero che abbia capito il male che mi ha fatto, e che questa condanna sia di esempio. Non provo odio, solo tristezza. Vorrei invece che ciò che è successo serva a far capire a lui e a tanti altri che toccare, oltretutto con violenza, il sedere a una donna, è un gesto abominevole e non un atto goliardico. Non c’è niente di allegro, nulla di carnevalesco. È solo un atto di terribile umiliazione. Una violenza”.

Questo, ha aggiunto, tanti non l’hanno ancora capito: “Continuo a ricevere messaggi, anche in questo momento, di persone, anonime, che mi accusano di aver rovinato una persona, di essere una ragazza cattiva, senza cuore. Dicono che la colpa è mia perché mi sono messa troppo in mostra, scrivono che lui voleva scherzare. Mi sembra di essere tornata indietro nel tempo”. Ho ricevuto anche “minacce, molte e odiose. Anche contro la mia famiglia. In una missiva era stata allegata la foto di un uomo nudo. Ne ricevo continuamente ancora oggi. Ma resisto, non mi piego”. (ANSA).

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Perché Ossigeno aveva chiesto la costituzione di parte civile a fianco di Greta Beccaglia.

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