Assistenza legale. Lo Sportello Ossigeno aiuta Basilicata24, querelata cento volte
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Il direttore responsabile Michele Finizio parla dell’ultimo episodio e di quando fu clonato il pc della sua collega Giusi Cavallo per una denuncia mai chiarita
OSSIGENO 9 maggio 2025 – Lo Sportello Legale di Ossigeno vedi ha concesso un contributo in denaro (bonus) a copertura delle spese legali sostenute dai giornalisti Michele Finizio e Giusi Cavallo del quotidiano online Basilicata24, che hanno dovuto affrontare un processo da cui sono usciti prosciolti con una sentenza che afferma: il fatto non costituisce reato. In questo testo, scritto per Ossigeno, racconta la vicenda e altre che hanno colpito il suo giornale, simili a quelle di molti giornalisti italiani bersaglio di cause e querele temerarie, SLAPP e altre ritorsioni per avere parlato di argomenti tabù o aver rivelato verità scomode. Lo Sportello di Ossigeno opera in collaborazione con Media Defence e fornisce assistenza legale gratuita ai giornalisti, ai blogger e ai difensori dei diritti che si trovano in difficoltà a causa di azioni legali promosse pretestuosamente in relazione alle informazioni che pubblicano.
di Michele Finizio
Lo Sportello Legale di Ossigeno ci è sempre stato vicino in questi anni e ora ci ha concesso un contributo in denaro per coprire una parte delle spese legali che abbiamo dovuto sostenere per difenderci dalla querela di un potente dirigente del servizio sanitario lucano coinvolto in una vicenda giudiziaria per appalti truccati, querela dalla quale siamo stati prosciolti. Anche a nome della mia collega Giusi Cavallo ringrazio perciò Ossigeno per l’Informazione, il presidente Alberto Spampinato, l’avv. Andrea Di Pietro e tutto lo staff dell’associazione e per la vicinanza che ci hanno dimostrato.
Le querela del dirigente per la quale abbiamo ricevuto il bonus di Ossigeno era apparsa strumentale e temeraria sin dall’inizio. E’ arrivata senza che ci fosse stata chiesta una rettifica, in relazione a un editoriale in cui il nostro giornale ha criticato il fatto che dirigenti di diversi enti pubblici, sebbene indagati, arrestati e finiti a processo, non solo non erano stati sospesi, ma erano stati addirittura premiati. Alla fine il giudice del Tribunale di Potenza ci ha prosciolto con una sentenza che afferma: il fatto non costituisce reato. Ma questa è solo una delle molte azioni legali che hanno colpito me e gli altri giornalisti di Basilicata24.it , la mia testata online.
Nel corso di 14 anni, io e Giusi Cavallo, abbiamo accumulato circa 100 querele. Sono state presentate da politici, dirigenti, imprenditori, giudici. Noi siamo stati assolti sempre, con l’eccezione di due casi per i quali pende i giudizio di appello e di Cassazione dopo una condanna in primo grado.
Spesso siamo stati querelati per vicende assurde. Un esempio di processo kafkiano riguarda ciò che è accaduto in seguito alla nostra denuncia di aver subito un’aggressione durante l’inchiesta giornalistica sul cosiddetto eolico selvaggio. Gli aggressori ci hanno contro-denunciato accusandoci di diffamazione per l’articolo in cui abbiamo informato l’opinione pubblica dell’aggressione subita. E’ agli atti il video che ritrae senza alcun dubbio l’aggressione. I due procedimenti sono stati riuniti. Dunque siamo parte offesa e insieme imputati. Durante le udienze persino il giudice è entrato in confusione. Stiamo aspettando gli esiti.
Fra i tanti, un altro caso merita di essere ricordato per come si è sviluppato e concluso. Il 30 maggio 2016 i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Potenza, su mandato della Procura di Catanzaro, notificano un avviso di garanzia alla giornalista Giusi Cavallo, allora direttrice responsabile di Basilicata24.it, per un articolo pubblicato il 29 ottobre 2014 firmato da lei insieme a me. Il reato contestato, contestato solo a lei, è diffamazione a mezzo stampa ai danni di Marcello Pittella, all’epoca presidente della Regione Basilicata. Reato di diffamazione in concorso con altri, non si sa con chi.
Insieme con l’informazione di garanzia, notificarono alla giornalista un ordine di esibizione di corpo di reato o cosa pertinente al reato. Lo stesso giorno fu pubblicato su Basilicata24.it un articolo dal titolo “Marcello Pittella denuncia il direttore di Basilicata24. Carabinieri in Redazione”. Il presidente Pittella replicò su un altro giornale: non ricordo di aver mai sporto querela nei confronti di Basilicata24… difficilmente potrei dimenticarlo…” Ma com’è possibile? La diffamazione è un reato a querela di parte. E così la dichiarazione di Pittella causa la nostra ironia con un articolo in risposta dal titolo “Pittella querela a sua insaputa”. Giusi Cavallo si recò nella Caserma dei Carabinieri di via Pretoria dove era stata convocata. Un maresciallo le consegnò un’informazione di garanzia e la informò che l’avrebbe accompagnata in redazione per procedere alle operazioni di clonazione dell’hard disk del suo computer. Lei cerco invano di capire perché per un articolo di due anni prima, e per un ipotizzato reato di diffamazione, dovesse subire la clonazione del suo pc. Non avendo trovato un avvocato, la cronista si rifiutò di eseguire l’ordine di esibizione. Il maresciallo allora contattò qualcuno al telefono, probabilmente la pm titolare dell’indagine, e disse che doveva procedere.
Accompagnata da due militari e un tecnico informatico, con un’auto dell’Arma, Giusi Cavallo fu portata in redazione dove, per evitare il sequestro dei computer, dovette arrendersi alla clonazione. Forse con un avvocato presente le cose sarebbero andate diversamente. Le operazioni di copia andarono avanti dalle 11 alle 17 circa. In quelle ore l’indagata non potè allontanarsi, nemmeno per andare in bagno. Concluse le operazioni di copia, Cavallo fu riaccompagnata in Caserma per le ultime formalità e poi riuscì può finalmente a tornare a casa. Il titolo del reato contestato fu cambiato, da diffamazione a calunnia. Ma alla fine, tre anni dopo, nel 2019, il fascicolo fu definitivamente archiviato. Noi siamo riusciti ad avere accesso a quel fascicolo solo dopo alcuni anni e, sorpresa delle sorprese, abbiamo scoperito che l’ex presidente della Regione Basilicata Pittella aveva ragione a dire “non ho mai querelato Basilicata24, tantomeno la giornalista Giusi Cavallo.
Potrei fare molti altri esempi per mostrare come la nostra attività giornalistica è stata ostacolata con accuse di diffamazione infondate e pretestuose.
Michele Finizio


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