Questo episodio rientra tra le violazioni verificate da Ossigeno per l'Informazione

Violazioni verificate

Calabria. Incendiata l’auto del direttore di AltrePagine

La vettura era parcheggiata sotto l’abitazione di Fabio Buonofiglio. Presentata denuncia. Riporta il caso anche la piattaforma del Consiglio d’Europa

Poco dopo l’una di notte, tra il 21 e il 22 aprile 2020, a Corigliano-Rossano, in provincia di Cosenza, ignoti hanno dato fuoco all’auto – una Fiat Punto grigia – del giornalista Fabio Buonofiglio, direttore del quotidiano web AltrePagine. L’auto, che era parcheggiata vicino al l’abitazione del giornalista, è andata distrutta. In fiamme anche l’auto di un altro condomino. Fabio Buonofiglio ha presentato denuncia ai carabinieri di Corigliano- Rossano. Ora indaga la Procura di Castrovollari. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco.

SOLIDARIETÀ – Il giornalista ha ricevuto solidarietà dall’Ordine della Calabria e dal sindacato regionale. Il suo caso è stato segnalato sulla piattaforma del Consiglio d’Europa (link) per la protezione e la sicurezza dei giornalisti, che lo classifica come un episodio di livello due alla quale lo Stato non ha ancora dato risposta. Il 27 aprile il deputato Cinque Stelle Francesco Sapia ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Interno (leggi).

Fabio Buonofiglio si occupa di cronaca. Ha riferito  a Ossigeno di aver raccontato di recente – sul suo giornale – la serie di incendi di autovetture sul suo territorio. “Mi sono occupato di alcune inchieste giudiziarie di criminalità organizzata sul territorio – ha aggiunto Buonofiglio – dei rapporti tra il crimine di Cirò Marina e Corigliano; ho raccontato una vicenda di corruzione giudiziaria delle toghe dalla quale emergerebbe il coinvolgimento di un legale che voleva “aggiustare” il processo di un giovane boss”.

“Io ci sono ed AltrePagine c’è: noi ci siamo, insomma. Siamo di nuovo qui e ci siamo rimessi al lavoro”, ha scritto il giornalista in un editoriale, il 23 aprile 2020.
Ossigeno si era già occupato del giornalista nell’ottobre del 2019 quando la Cassazione aveva annullato una sua condanna al carcere per diffamazione (leggi).

RDM

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