Libertà di stampa

Carlo Bartoli, le minacce e le querele ai giornalisti, l’Ordine e le sfide del futuro

Al convegno sul 60° dell’Odg, il presidente ha ricordato i giornalisti uccisi, quelli sotto scorta, aggrediti o colpiti da azioni giudiziarie infondate

OSSIGENO 3 febbraio 2023 – Nonostante in questi 60 anni i giornalisti abbiano pagato un pesante tributo di sangue per fare il loro lavoro, nonostante “trentuno di noi, hanno pagato con la vita il loro impegno per raccontare verità nascoste o scomode (uccisi dalle mafie, dal terrorismo o nei teatri di guerra; uccisi perché testimoni scomodi di conflitti sui campi di battaglia e di guerre non dichiarate, testimoni di stermini, barbarie, atrocità (…), vengono additati spesso a ‘nemico pubblico’, diventano oggetto di odio immotivato e colpiti durante il loro lavoro”, ha detto il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Bartoli, al convegno che si è svolto a Roma presso la biblioteca Centrale Nazionale, in occasione del 60° anniversario della legge istitutiva dell’Ordine.

Carlo Bartoli ha letto i nomi dei 31 giornalisti uccisi per il loro lavoro e ha ricordato le violenze dei No-vax, delle tifoserie, i “troppi episodi di cronaca con cronisti, fotografi, videoreporter bersaglio di una rabbia cieca”, le aggressioni e le minacce ai giornalisti “scomodi, i 22 giornalisti sotto scorta (“un triste primato in Europa”) e “molte altre storie di auto bruciate, buste con proiettili o animali sgozzati recapitati a domicilio, avvertimenti di ogni tipo (…), le azioni giudiziarie palesemente infondate che pesano come macigni (…), azioni vigliacche che talvolta raggiungono lo scopo di far desistere dallo scrivere il vero”.

“A queste difficoltà – ha proseguito – si aggiunge una condizione del lavoro giornalistico sempre più frammentata, con troppa precarietà, che inevitabilmente incide sulla qualità, con colleghe e colleghi sottopagati a fronte di un enorme impegno, spesso senza prospettive di stabilizzazione”.

Ebbene, “nonostante tutto, noi siamo qui” e siamo pronti ad affrontare le sfide del futuro.

Bartoli ha poi rivendicato il ruolo fondamentale che svolge l’Ordine dei Giornalisti, il fatto che oggi “l’informazione professionale assume una nuova centralità” e la maggiore responsabilità dei giornalisti ad attenersi ai propri doveri, e le risposte che l’ordine dei Giornalisti attende dalle istituzioni. “Occorre avere un giornalismo responsabile e al passo con i tempi, ma siamo legati ad una legge professionale dai princìpi validi, ma con tante norme obsolete e inadeguate. (…) Noi – ha concluso – siamo pronti alla sfida dell’innovazione e del cambiamento: chiediamo alle istituzioni atti concreti per poter svolgere con diligenza e onore quei compiti costituzionali che sono fondamentali per un paese libero come l’Italia”. ASP

Leggi il testo integrale dell’intervento di Carlo Bartoli

Leggi gli altri interventi sul sito dell’Odg

 

 

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