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Ex editore Soru rinviato a giudizio per bancarotta quotidiano l’Unità

Il processo inizierà a febbraio 2023 – A fine luglio il Tribunale di Roma ha dichiarato il fallimento della società editrice. Il quotidiano ha cessato le pubblicazioni nel 2017

OSSIGENO 12 settembre 2022 – La crisi della società editrice del quotidiano l’Unità, ammessa al concordato preventivo nel 2014, ha avuto clamorosi sviluppi nelle ultime settimane. Il 27 luglio 2022 il Tribunale di Roma ne ha dichiarato il fallimento. Poi, nei giorni scorsi, il GUP di Roma ha chiuso le indagini sui responsabili dell’insolvenza della società e ha rinviato a giudizio con l’accusa di bancarotta per distrazione e per dissipazione l’imprenditore Renato Soru, ex Presidente della Regione Sardegna, ed altri, fra i quali Antonio Mazzeo, attuale presidente del Consiglio Regionale della Toscana. Invece l’imprenditore Maurizio Mian, a cui nel 2012 passò il pacchetto di maggioranza de l’Unità, non sarà processato, per intervenuta prescrizione.

Il giornale ha cessato le pubblicazioni nel 2017. Negli anni successivi ha pubblicato un solo numero ogni anno per evitare la decadenza della testata.

In questi anni numerosi giornalisti dipendenti dell’Unità, che avevano la manleva dell’editore, hanno dovuto affrontare a proprie spese i processi per diffamazione a mezzo stampa a loro carico derivati dalla pubblicazione di articoli sull’Unità. L’Ufficio di Assistenza Legale Gratuita di Ossigeno per l’Informazione ha sostenuto le spese legali di alcuni di questi procedimenti, giudicando pretestuose e infondate le accuse rivolte a questi giornalisti e sottolineando l’assurdità della legislazione che fa sparire la corresponsabilità di un editore in questi processi in caso di trasferimento della proprietà o  fallimento. Una questione più volta sollevata in sede politica ma ancora irrisolta.

Nel processo per bancarotta fissato per il 13 febbraio 2023, Renato Soru, è difeso dall’avvocato Fabio Pili. All’epoca dei fatti era europarlamentare del PD. Compare nel procedimento per il suo ruolo di socio della società editrice de l’Unità dal 2008 al 2015.

Secondo l’impianto accusatorio della Procura, che ha affidato le indagini alla Guardia di Finanza, l’ex Presidente della Regione Sardegna avrebbe trasferito azioni, per un valore di circa tre milioni di euro, tra le due società (Nie, Nuova iniziativa editoriale e Nsef, Nuova società  editrice finanziaria) che “gestivano” la storica testata giornalistica. Per i pm di piazzale Clodio si tratta di operazioni “prive di una valida ragione economica” messe in atto, sempre secondo quanto delineato nell’atto di conclusioni delle indagini, per creare aumenti di capitali fittizi e generare crediti.  Per i rappresentanti dell’accusa l’imprenditore sardo, pur non avendo alcun ruolo decisionale, sarebbe, come “socio di riferimento della Nie Spa in liquidazione, l’istigatore-determinatore” delle condotte degli amministratori, accusati di aver distratto e dissipato “in tutto o in parte il patrimonio della società cagionandone il dissesto”. “Come nelle altre occasioni, anche in questo caso mi difenderò  nel processo”, ha commentato Soru dicendosi “addolorato” ma certo che la sua innocenza sarà riconosciuta. (fonte Ansa) ASP

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