Il 16 luglio 2018, a conclusione di un processo con rito abbreviato, il Gip del Tribunale di Napoli ha condannato i fratelli Giuseppe e Gaetano Lubrano, per minacce e violenza privata nei confronti del giornalista Salvatore Minieri. I due fratelli sono ritenuti elementi di vertice dell’omonimo clan di Pignataro Maggiore (Caserta).

Giuseppe Lubrano è stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione; Gaetano Lubrano a un anno, con il beneficio della sospensione condizionale della pena. Entrambi sono stati condannati anche al pagamento delle spese processuali, al risarcimento dei danni  alla parte civile e alla refusione di oltre millecinquecento euro di spese per la costituzione alla parte civile.

I fatti risalgono al 18 maggio 2010. Quel giorno i due fratelli si avvicinarono a Minieri nei pressi del cimitero comunale di Pignataro Maggiore e gli intimarono di non scrivere altri articoli su loro e sui loro familiari.

“Ma come dobbiamo fare con te?”, gli dissero in tono minaccioso. Minieri in quel periodo stava conducendo – per il quotidiano La Gazzetta di Caserta- un’inchiesta sulla zona industriale di Pignataro e sulle possibili infiltrazioni della criminalità organizzata, in seguito a un’alleanza stipulata dal clan Nuvoletta-Lubrano con capi mafia di Cosa Nostra.

L’Odg della Campania e il Sindacato unitario dei Giornalisti della Campania hanno espresso soddisfazione per la condanna inflitta ai fratelli Lubrano.

I LUBRANO – Giuseppe e Gaetano Lubrano sono i figli del boss Vincenzo – capo dell’omonimo clan. Un terzo fratello, Raffaele, fu assassinato nel 2002. La famiglia Lubrano, come specificato nell’atto della Dda del 7 luglio 2017 con il quale si chiedeva il rinvio a giudizio per i due fratelli, è “alleata alla famiglia Ligato nel controllo di stampo camorristico del territorio comunale di Piganataro Maggiore e del circondario dell’agro caleno”.

In particolare, all’epoca dei fatti Gaetano Lubrano era imputato di associazione mafiosa (reato per il quale poi fu condannato in primo grado); Giuseppe, invece, era destinatario della misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.

“Giuseppe e Gaetano – riferisce l’Ansa il 17 luglio 2018 – sono figli del boss Vincenzo Lubrano, coinvolto nell’uccisione del sindacalista Franco Imposimato, fratello del magistrato Ferdinando Imposimato che indagava sulla banda della Magliana. Il fratello del padre dei due condannati, Gaetano Lubrano (di cui il nipote porta il nome), figura anche tra gli organizzatori dell’omicidio del giornalista de Il Mattino Giancarlo Siani”.

RDM