Gaza. Ossigeno e 15 associazioni a Meloni: Italia dica Stop all’Accordo UE- Israele
Per ottenere la protezione dei giornalisti – I firmatari di vari paesi europei – Stessa richiesta al Cancelliere tedesco Merz e al Presidente della Repubblica Ceca Pavel
OSSIGENO 30 settembre 2025 – Il governo italiano deve pronunciarsi a favore della sospensione, in misura parziale o totale, dell’Accordo di Associazione UE-Israele e adottare subito altre misure per ottenere la protezione dei giornalisti che lavorano a Gaza e l’accesso dei giornalisti stranieri nella Striscia, in modo da avere informazioni indipendenti. Ossigeno per l’Informazione e altre 15 associazioni di giornalisti di tutta Europa hanno formulato oggi queste e altre richieste al governo italiano con una lettera inviata alla presidente del consiglio Giorgia Meloni, al ministro degli esteri Antonio Taiani, al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e al ministro degli affari Europei. de. La stessa richiesta è stata inviata oggi al Cancelliere tedesco Friedrich Merz e al Presidente della Repubblica Ceca Petr Pavel.
I FIRMATARI – La lettera al governo italiano é firmata da Ossigeno per l’Informazione, Article 19, Association of European Journalists in Belgium, Committee to Protect Journalists (CPJ), European Centre for Press and Media Freedom, European Federation of Journalists (EFJ), Free Press Unlimited, IFEX, Index on Censorship, International News Safety Institute (INSI), International Press Institute, Media Diversity Institute, Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa (OBCT), Reporters Without Borders, South East Europe Media Organisation (SEEMO), Spanish Federation of Associations of Journalists (FAPE) , The Daphne Caruana Galizia Foundation.
LA LETTERA – Di seguito il testo della lettera.
“Israele sta portando avanti lo sforzo più letale e deliberato per uccidere e mettere a tacere i giornalisti che le organizzazioni per la libertà di stampa abbiano mai documentato. I giornalisti palestinesi vengono minacciati, presi di mira direttamente e assassinati dalle forze israeliane e vengono arbitrariamente detenuti e torturati per rappresaglia per il loro lavoro. Le infrastrutture usate dai media a Gaza vengono sistematicamente distrutte e la censura è stata inasprita in Cisgiordania, Gerusalemme e Israele. Israele ha anche adottato la misura senza precedenti di negare ai media internazionali l’accesso indipendente a Gaza”.
“L’opinione pubblica europea su Gaza sta cambiando – prosegue la lettera – , in parte a seguito dei reportage dei giornalisti palestinesi sul campo. Il loro giornalismo – le storie, i resoconti personali e le immagini – è stato una testimonianza degli orrori subiti dal popolo palestinese. È imperativo che tutti gli Stati membri dell’UE continuino a sostenere i giornalisti palestinesi nello svolgimento del loro lavoro, sostenendo al contempo la richiesta che i media internazionali, compresi i giornalisti italiani, abbiano accesso indipendente a Gaza. Un senso di indignazione sta crescendo anche nella comunità giornalistica, con azioni pubbliche a cui hanno partecipato centinaia di giornalisti italiani e un appello scritto di 32 testate italiane, indirizzato al governo italiano, per chiedere l’accesso dei giornalisti a Gaza”.
“Gli Stati membri della Ue – si legge ancora nella lettera – sono sempre più favorevoli alla sospensione di alcune disposizioni commerciali dell’Accordo di Associazione tra UE e Israele, che ora è una proposta formale della Commissione Europea. Esortiamo il governo italiano a:
- esprimere immediatamente e pubblicamente il sostegno dell’Italia alla sospensione parziale o totale dell’accordo di associazione UE-Israele e incoraggiare gli altri Stati membri dell’UE a fare lo stesso;
- rafforzare gli appelli a Israele affinché consenta immediatamente la consegna urgente di cibo, acqua pulita e forniture mediche a tutti i giornalisti a Gaza attraverso corridoi umanitari protetti;
- rafforzare gli appelli a Israele affinché ponga fine al blocco all’ingresso della stampa straniera a Gaza;
- chiedere con fermezza un’indagine indipendente e un procedimento penale nei confronti dei responsabili della fame e dell’uccisione di giornalisti (in linea con la Risoluzione 2222 del Consiglio di Sicurezza del 2015 sulla protezione dei giornalisti nei conflitti armati)”.
“Questo – conclude il messaggio – è un momento decisivo per l’Europa, che deve difendere la propria reputazione internazionale in materia di diritti umani, e invitiamo l’Italia ad agire”.
Ossigeno per l’Informazione si è più volte schierato contro l’uccisione sistematica dei giornalisti palestinesi a Gaza e per il libero accesso dei media stranieri nella Striscia. Lo scorso primo settembre, in particolare, ha aderito all’iniziativa di 150 testate internazionali, di oltre cinquanta paesi, di pubblicare un banner nero sui suoi due siti, ossigeno.info e giornalisti uccisi.it.
(a cura di Luciana Borsatti)


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