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Il Fatto Alimentare ha agito correttamente. Rigettata la richiesta danni di Italkali

La sentenza del Tribunale civile di Roma è arrivata cinque anni dopo l’inizio della causa. L’Ufficio Legale di Ossigeno ha sostenuto la difesa della testata

Il 1 giugno 2020, la seconda sezione civile del Tribunale  di Roma (giudice Alfredo Sacco) ha rigettato la richiesta di un risarcimento danni del valore di dieci milioni di euro avanzata dalla società ItalKali, per diffamazione a mezzo stampa, al notiziario Il Fatto Alimentare diretto dal giornalista Roberto La Pira. La sentenza ha respinto anche la richiesta di danni,  per negligenza, rivolta alla Regione Lazio e all’ARPA (Associazione Regionale per la Protezione dell’Ambiente). Il giudice ha ritenuto corretto il comportamento della Regione, dell’ARPA e del Fatto Alimentare.

Nel corso della causa, l’Ufficio di Assistenza Legale di Ossigeno per l’Informazione, che opera in collaborazione con Media  Legal Defence Initiative (MLDI) ha erogato un bonus in denaro all’avvocato Paolo Martinello,  difensore di  Roberto La Pira, a parziale copertura delle spese di difesa.

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La sentenza afferma che la ItalKali ha presentato la richiesta di danni in modo generico e non ha dato prova delle negligenze contestate. Inoltre la sentenza nega che nel 2015 Il Fatto Alimentare, come ha sostenuto l’ItalKali, abbia riportato “falsamente” la notizia che la società aveva ritirato dal commercio due lotti del suo sale ad uso alimentare, in seguito agli accertamenti dell’Arpa dai quali risultava la presenza di una quantità eccessiva di prodotti tossici nella confezione. Il giudice Sacco ha affermato che il notiziario ha riferito correttamente la notizia e anche il fatto che successive analisi dell’Istituto Superiore di Sanità hanno invece riscontrato valori regolari.

“Non si comprende – si legge nella sentenza – quale illecito, doloso o colposo, possa essere addebitato alla testata giornalistica che si è limitata a dare riscontro di due circostanze assolutamente veritiere” e ha inoltre dato spazio alle rettifiche della Italkali. “In relazione a tali notizie – prosegue la sentenza – contestare la liceità della condotta de Il FattoAlimentare.it di Roberto La Pira significa negare in radice la libertà di stampa”. Questa testata, conclude la sentenza, ha “agito esercitando un diritto costituzionalmente riconosciuto senza eccederne dai limiti e al fine di informare il cittadino su fatti afferenti il diritto alla salute”.

IL COMMENTO – Il Fatto Alimentare ha pubblicato la notizia con il seguente commento: “Il giudice, nonostante riconosca le nostre buone ragioni, stabilisce che ognuno debba pagare i propri avvocati.  Quest’ultima frase ha un certo che di amaro nella vicenda, perché ItalKali ha chiesto al nostro sito e alla regione Lazio dieci milioni di danni per avere diffuso la notizia sul ritiro di un suo prodotto, non considerando che ogni settimana avvengono in Europa decine di questi interventi. Forse per ItalKali si tratta di una spesa trascurabile, per noi pagare gli avvocati rappresenta un grosso dispendio di risorse che vengono anche dalle donazioni dei lettori e in questo caso anche da una quota dall’Osservatorio Ossigeno per l’informazione che si occupa proprio di cause intentate dalle aziende ai  giornalisti”.

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