Memoria

Il giornalista Walter Tobagi fu ucciso 44 anni fa da terroristi in cerca di notorietà

Lo attesero sotto casa. Lo colpirono con cinque colpi di P38  – La sua brillante carriera da San Brizio a Milano – Su Ossigeno – Cercavano la verità’, la sua vita e i processi

OSSIGENO 27 maggio 2024 – Quarantaquattro anni fa, il 28 maggio 1980, a Milano, fu ucciso da un commando terrorista il giornalista del Corriere della Sera Walter Tobagi. Aveva 33 anni ed era uno dei cronisti più apprezzati in quel periodo a documentare gli anni di piombo e a capire chi fossero quei giovani che impugnavano le armi sognando la rivoluzione e uccidendo con tale asserita finalità dei cittadini pacifici e inermi come quel giornalista. Era una mattina fredda e piovosa. Walter Tobagi era uscito da casa come al solito per andare al lavoro alla redazione di via Solferino, la storica sede del suo giornale. Sotto casa, in via Salaino, lo attendeva un commando armato della Brigata XXVIII marzo. Una formazione di estrema sinistra che cercava di accreditarsi presso le BR. I terroristi lo uccisero con cinque colpi di P38, lasciandolo morire sul marciapiede.

LA SERA PRIMA – “Chissà a chi toccherà la prossima volta”, aveva detto la sera prima, al Circolo della stampa di Milano, partecipando a un incontro. Si discuteva il caso di un giornalista del ‘Messaggero’, incarcerato perché aveva pubblicato un documento sul terrorismo. Walter Tobagi aveva parlato della libertà di stampa e della responsabilità del giornalista di fronte all’eversione, un problema che aveva studiato e che conosceva a fondo.

CERCAVANO LA VERITA’ – La storia di Walter Tobagi, la sua carriera professionale,  il processo che portò alla condanna dei suoi assassini si possono leggere sul sito web “Ossigeno – Cercavano la verità” www.giornalistiuccisi.it  Sullo stesso sito c’è una documentazione completa su ognuno degli altri 29 giornalisti italiani uccisi per il loro lavoro, 11 sul suolo italiano e 19 all’estero. “Cercavano la verità” è un archivio al servizio della memoria collettiva per non dimenticare chi ha pagato un prezzo così alto per fare il proprio lavoro.

DA SAN BRIZIO A MILANO  – Walter Tobagi è nato il 18 marzo 1947 a San Brizio, una piccola frazione a sette chilometri da Spoleto, in Umbria. All’età di otto anni la famiglia si trasferì a Bresso, vicino Milano. Già dal ginnasio cominciò a scrivere articoli, sulla ‘Zanzara’, lo storico giornale del liceo Parini di Milano. Di quel giornale divenne in breve tempo il capo redattore. Dopo il liceo, Tobagi entrò giovanissimo all’Avanti! di Milano, poi passò al quotidiano cattolico ‘Avvenire’. Il direttore di quel giornale, Leonardo Valente, di lui disse: “Nel 1969, quando lo assunsi, mi accorsi di essere davanti a un ragazzo preparatissimo, acuto e leale. Affrontava qualsiasi argomento con la pacatezza del ragionatore, cercando sempre di analizzare i fenomeni senza passionalità. Della contestazione condivideva i presupposti, ma respingeva le intemperanze”.

Il giornalista Tobagi nel tempo affinò il suo interesse per i temi sociali, l’informazione, la politica, l’economia e il movimento sindacale, a cui dedicò molta attenzione anche come docente universitario e ricercatore. Studiò il fenomeno del terrorismo di destra e di sinistra, seguì le cronache legate alle bombe di Piazza Fontana e alle “piste nere”, la misteriosa morte dell’anarchico Pinelli all’interno della questura di Milano e l’assassinio del commissario Calabresi. Si interessò della morte di Giangiacomo Feltrinelli per l’esplosione di una bomba da lui stesso preparata in modo approssimativo, delle prime iniziative militari delle Br, della guerriglia urbana per le strade di Milano, organizzata da gruppuscoli estremisti di sinistra. Approdato al “Corriere della Sera”, poté esprimere appieno le sue attitudini professionali di conoscitore del fenomeno del terrorismo e di cronista politico e sindacale. A questi temi dedicò diversi libri.

“La sconfitta politica del terrorismo – scriveva Tobagi – passa attraverso scelte coraggiose: è la famosa risaia da prosciugare, tenendo conto che i confini della risaia sono meglio definiti oggi che non tre mesi fa. E tenendo conto di un altro fattore decisivo: l’immagine delle Brigate Rosse si è rovesciata, sono emerse falle e debolezze e forse non è azzardato pensare che tante confessioni nascono non dalla paura, quanto da dissensi interni, sull’organizzazione e sulla linea del partito armato”.

L’INIZIATIVA – Per i 44 anni dalla sua uccisione, martedì 28 maggio, Spoleto ricorda Walter Tobagi con una conferenza nella sala Antonini della Rocca Albornoziana della città umbra, terra d’origine del giornalista, che era nato nella vicina frazione di San Brizio. L’evento, valido per l’acquisizione di crediti formativi per gli iscritti all’Ordine dei Giornalisti, coinciderà con la cerimonia conclusiva della XIX edizione del Corso “Walter Tobagi”, organizzato dall’Associazione Amici di Spoleto onlus in collaborazione con il Comune di Spoleto.

Laura Turriziani

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