Assistenza Legale

In Belgio, Xpress sulle orme di Ossigeno

L’associazione con sedi a Bruxelles, Liegi e Anversa vuole aiutare i giornalisti minacciati, gli informatori e le loro fonti che subiscono intimidazioni e minacce

In Belgio è nata “Xpress”, una nuova associazione di giornalisti con sedi a Bruxelles, Liegi e Anversa. Si propone di sostenere i giornalisti che, a causa del loro lavoro, subiscono minacce, intimidazioni, querele pretestuose. Si propone di difendere anche le fonti e gli informatori dei giornalisti, che subiscono attacchi analoghi. Lo scopo dichiarato è: aiutare ogni giornalista, fotoreporter, film maker e ogni altro operatore dei media a difendersi da minacce e intimidazioni provenienti da persone delle quali si sono occupati, svolgendo l’attività di informazione. I fondatori sono alcuni giornalisti belgi che hanno subito minacce e azioni legali ritorsive a causa delle loro inchieste.

L’idea si è concretizzata a novembre del 2018, a Bruxelles, dopo un incontro che uno dei promotori, David Leloup  (giornalista d’inchiesta di Liegi, tra i fondatori della rivista di denuncia “Medor” e collaboratore di  “Le Vif l’Express”) ha avuto con il giornalista Alberto Spampinato, fondatore e presidente dell’osservatorio italiano “Ossigeno per l’Informazione”.

L’associazione ha debuttato il 6 febbraio 2019 Bruxelles, dove è stata presentata dai promotori con una conferenza stampa al Press Club e uno scambio di messaggi e reciproci impegni di collaborazione con Ossigeno per l’Informazione. Nel corso della conferenza stampa, la Onlus italiana ha donato a “Xpress” il Pannello della Memoria di Ossigeno che, sotto lo slogan “Cercavano la verità”, riproduce i volti e i nomi dei 28 giornalisti italiani uccisi in Italia per mano di mafia, camorra, terrorismo o all’estero, nei teatri di guerra.

Il Pannello è stato consegnato da Maria Laura Franciosi, la giornalista che rappresenta Ossigeno a Bruxelles, a David Leloup con l’augurio che Xpress dia “una boccata di ossigeno” ai cronisti belgi che ne hanno bisogno. Ora è affisso nella sede di Xpress. 

CHE COS’E’ XPRESS, COSA VUOLE FARE

Durante la presentazione i fondatori hanno descritto Xpress con le informazioni che sono riassunte qui di seguito.

Quattro sono i capisaldi su cui si fonda la nuova associazione: 

  1. mostrare: denunciare al grande pubblico le intimidazioni contro i giornalisti e le loro fonti 
  2. aiutare: aiuto tecnico, giuridico o finanziario ai giornalisti oggetto di intimidazioni 
  3. scavare: sostenere con inchieste di supporto quanto denunciato dai giornalisti 
  4. fare lobby: sensibilizzare i politici sulle intimidazioni e attacchi ai giornalisti e far pressione perché la legislazione che tocca la libertà di espressione e di informazione sia sempre in grado di garantire la protezione dei giornalisti, delle loro fonti e dei loro informatori. 

A presentare “Xpress” sono stati Thierry Denoël, giornalista di “Le Vif /L’Express”, Mehmet Koksal, giornalista free-lance che lavora per la Federazione Europea dei giornalisti (EFJ) e Bram Souffreau, giornalista che collabora con il sito di inchiesta “Apache”. 

In Belgio ci sono casi di uso intimidatorio delle querele che ricordano molto ciò che accade in Italia. Nel corso della presentazione della nuova associazione, i presenti hanno citato alcuni esempi. Una società europea ha chiesto un risarcimento di 50.000 € a un giornalista free-lance, per un articolo. Il giornale “Le Vif L’Express” ha dato la piena solidarietà al giornalista. L’amministratore delegato della società Nethys ha denunciato la Federazione Europea dei Giornalisti per avere segnalato al Consiglio d’Europa le intimidazioni a David Leloup e Tom Cochez. Le spese legali da sostenere in caso di querela per diffamazione a mezzo stampa – ha detto Mehmet Koksal – sono un grande problema.  

Nata per iniziativa di alcuni giornalisti belgi, loro stessi minacciati di azioni legali a causa delle loro inchieste, “Xpress” vuole offrire agli operatori della stampa (giornalisti della carta stampata, online e radiotelevisivi e fotoreporter) il sostegno di cui hanno bisogno per condurre le inchieste senza dover temere le minacce e le intimidazioni degli esponenti del mondo politico o finanziario oggetto dei loro articoli.

MLF

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