La San Benedetto chiede 1,5 milioni € di danni a un giornale. No del Tribunale
Le critiche giornalistiche alle campagne pubblicitarie sono legittime – Ossigeno ha difeso il “Fatto Alimentare”
OSSIGENO – 29 maggio 2025 – Il Tribunale civile di Venezia ha emesso una sentenza molto significativa che riafferma il valore del diritto di critica giornalistica, soprattutto quando esercitato nel rispetto dei limiti di verità, continenza e rilevanza sociale e conferma, in particolare, il diritto dei giornali di riferire le vicende che riguardano scorrettezze delle campagne pubblicitarie promosse per promuovere l’acquisto di prodotti alimentari di largo consumo.
La sentenza ha respinto la richiesta mostre di 1,5 milioni di euro di risarcimento danni da diffamazione a mezzo stampa avanzata dalla società Acqua Minerale San Benedetto S.p.A. con una causa civile nei confronti di un piccolo giornale, “Il Fatto Alimentare”che si occupa della qualità degli alimenti e informa i consumatori sulla correttezza delle comunicazioni pubblicitarie con cui viene promossa la vendita dei prodotti. Il risarcimento era stato chiesto al giornale e al direttore responsabile, il giornalista Roberto La Pira. L’azienda contestava tre articoli pubblicati tra agosto e ottobre 2022, definendoli gli articoli diffamatori e lesivi della reputazione aziendale. Il Tribunale ha ritenuto corretto il contenuto degli articoli. San Benedetto è stata condannata al pagamento delle spese legali, per un totale di 10.860 euro, oltre accessori di legge. La richiesta dell’azienda di ottenere un risarcimento è stata integralmente respinta, così come la richiesta di oscurare gli articoli e di pubblicare della sentenza sui principali quotidiani. Respinta anche la domanda di Roberto la Pira di sottoporre a giudizio la San Benedetto per lite temeraria.
LA VICENDA – Al centro della controversia c’era lo spot della campagna pubblicitaria della San Benedetto “My Secret”, con protagonista Elisabetta Canalis. Lo spot canciava ai consumatori un messaggio che è stato ritenuto fuorviante dallo IAP (Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria) e potenzialmente dannoso per i giovani che perseguono diete estreme, perché induceva a credere in modo subdolo che quella determinata acqua imbottigliata potesse sostituire la colazione del mattino. “Il Fatto Alimentare” lo aveva raccontato, parlando all’inizio di “censura” dello IAP, ma correggendo questa definizione il giorno successivo su richiesta dell’azienda. Il Fatto alimentare aveva informato i lettori dopo che la San Benedetto aveva ricevuto la notifica dello IAP e aveva modificato lo spot. La società produttrice dell’acqua minerale aveva reagito citando in giudizio il giornale con l’accusa di aver subito un grave danno economico e che nei sui articoli aveva definito impropriamente “censura” l’intervento dello IAP. Fra l’altro, con una richiesta che già per la sua esosità ha creato un problema al giornale chiamato in causa, in quanto il costo della difesa è proporzionato al ‘valore’ della causa. Accuse apparse esagerate e pretestuose, come ha confermato la sentenza.
IL GIUDICE Lisa Micochero ha infatti riconosciuto che il giornale di Roberto La Pira ha esercitato con piena legittimità il diritto di critica. Ha definito gli articoli contestati “espressione di opinioni verosimili, motivate e contenute nei toni”. L’utilizzo del termine “censura” è stato ritenuto privo di impatto lesivo, considerando la tempestiva correzione del termine d parte della testata fatta il giorno successivo dal giornale.
OSSIGENO ha accolto l’invito del Fatto Alimentare ad associarsi alla difesa. Pertanto l’Avv. Andrea Di Pietro, coordinatore dello Sportello Legale di Ossigeno, è entrato nel collegio di difesa del giornale assieme agli avvocati Paolo Martinello e Marco Stucchi del Foro di Milano che storicamente sono i difensori del giornale e già si erano occupati vittoriosamente della fase cautelare d’urgenza con cui San Benedetto aveva chiesto, e non ottenuto, l’oscuramento degli articoli.
Ossigeno è intervenuta al fianco del Fatto Alimentare poiché ha ritenuto, e la sentenza gli ha dato ragione, che questa causa offre un’occasione strategicamente importante per fare comprendere da quali gravi insidie e azioni legali bisogna difendere in Italia la libertà di espressione e il ruolo critico dei giornali. ASP
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