Questo episodio rientra tra le violazioni verificate da Ossigeno per l'Informazione

Violazioni verificate

Mostrò in tv carta igienica con il volto di Matteo Renzi. Assolto Marco Travaglio

Il senatore chiedeva un maxi risarcimento al giornalista, ma per la giudice in democrazia un politico deve tollerare immagini satiriche della sua persona

OSSIGENO 22 febbraio 2023 – Il senatore Matteo Renzi, leader di Italia Viva, aveva chiesto al direttore del ‘Fatto Quotidiano’ Marco Travaglio (leggi) un risarcimento di 500 mila euro e a febbraio 2023 ha perso la causa risarcitoria per diffamazione.

L’ANTEFATTO – Nel 2019, durante un collegamento con la trasmissione televisiva ‘Tagadà’, su La7, il giornalista aveva preso dalla libreria alle sue spalle un rotolo di carta igienica e aveva mostrato che su di essa era effigiato il volto di Matteo Renzi, che ha reagito facendo causa e chiedendo un maxi risarcimento per “danni morali, esistenziali, patrimoniali e non patrimoniali”.

LA SENTENZA – Tre anni dopo la giudice Susanna Zanda, del Tribunale di Firenze, ha respinto la richiesta di danni e ha condannato il senatore a pagare le spese legali sostenute dal giornalista versandogli 42 mila euro.

Nella sentenza si legge che “un personaggio politico in uno stato democratico deve tollerare immagini satiriche della sua persona e del suo volto, anche impresse su gadget come quello di causa, perché solamente in un regime totalitario è vietato criticare o ridicolizzare un personaggio politico”.

OSSIGENO segnala il valore esemplificativo di questa causa, che dice quali azioni legali i giornalisti italiani possono essere chiamati a fronteggiare in assenza delle consuetudini e dei filtri che esistono in altri paesi per tollerare la satira, per impedire querele e cause per danni non comprovati e in genere per scoraggiare tutte le azioni giudiziarie che trasformano la giustizia in uno strumento intimidatorio contro giornali e giornalisti. In altri paesi esistono questi filtri e consuetudini che impediscono ai politici di portare in tribunale chi li critica. Invece in Italia qualsiasi giornalista italiano può trovarsi nella necessità di spendere 40 mila euro di spese legali per difendersi da un senatore che gli chiede mezzo milione di euro di danni. Ecco perché ci vorrebbe subito una buona riforma delle norme sulla diffamazione, una riforma attesa da decenni. LT

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