Assistenza Legale

Puglia. Marilù Mastrogiovanni ancora a processo, fu querelata 9 anni fa da un sindaco

Attesa l’udienza finale – All’esame anche le misure a sua tutela che furono attivate – La solidarietà e il sostegno di Ossigeno

OSSIGENO 7 ottobre 2025 – Non si è ancora concluso il lungo e paradossale calvario giudiziario della giornalista pugliese Marilù Mastrogiovanni, direttrice del giornale d’inchiesta Il Tacco d’Italia. Dopo anni di processi e querele infondate, domani 8 ottobre 2025 si terrà davanti alla giudice Elena Coppola del Tribunale di Lecce l’udienza finale di due procedimenti riuniti, scaturiti da due querele rispettivamente a firma dell’ex sindaco di Casarano Gianni Stefàno (Fratelli d’Italia) e della sua giunta.

Il caso trae origine da un’inchiesta pubblicata nel 2016, dopo l’omicidio del boss Augustino Potenza, nella quale Mastrogiovanni aveva ricostruito la rete di relazioni e di consenso sociale e politico che circondava il capoclan. Quegli articoli, pur rigorosamente documentati, suscitarono la reazione dell’amministrazione comunale allora in carica, che rispose con una campagna senza precedenti: decine di manifesti affissi per la città contro la giornalista e una serie di querele firmate dal sindaco e dalla giunta.

L’iniziativa fu duramente stigmatizzata dalla comunità giornalistica locale e nazionale, che la definì un atto intimidatorio e un grave attacco alla libertà di stampa. Sul profilo Facebook ufficiale del sindaco, dove era stato pubblicato il testo del manifesto come comunicato stampa, comparvero centinaia di commenti offensivi e minacce, anche da parte di soggetti vicini al boss Potenza.

In seguito a questi episodi, furono disposte le prime misure di protezione per la giornalista, successivamente rafforzate. Oggi, tuttavia, Mastrogiovanni si trova nella situazione paradossale di dover dimostrare in tribunale che quelle stesse misure di tutela – decise per garantirle la sicurezza – sono state realmente attivate.

“Siamo vicini a Marilù Mastrogiovanni e certi che, anche questa volta, riuscirà a dimostrare la correttezza del suo lavoro e la sua buona fede, come già accaduto in passato, ma non possiamo tacere – afferma Alberto Spampinato, direttore di Ossigeno per l’Informazione – l’atroce calvario che vivono tutte le giornaliste e i giornalisti vittime di querele temerarie, costretti a difendersi spesso senza alcuna tutela, specialmente se freelance. È necessario un intervento urgente per fermare questo fenomeno, che – come segnalato da numerosi osservatori internazionali e dalla stessa Unione Europea – costituisce una minaccia concreta alla democrazia e alla partecipazione civile.”

La difesa di Mastrogiovanni è affidata all’avvocato Roberto Eustachio Sisto, dello studio FPS di Bari.

L’Osservatorio Ossigeno per l’Informazione segue da anni il caso della giornalista, che ha supportato anche attraverso il suo Servizio di Assistenza legale, e continua a segnalare la necessità di riforme efficaci contro le querele bavaglio e a favore di un fondo pubblico di sostegno legale per i giornalisti sotto attacco, come previsto dalle raccomandazioni europee in materia di libertà di stampa. RED

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