R.Calabria. Anni di insulti a Klaus Davi emersi da un processo per tentato omicidio
Le intercettazioni dal 2021 al 2024 sono riferite nell’ordinanza di arresto di un giovane esponente del clan Barreca
OSSIGENO 18 novembre 2025 – Per tre anni, dal 22 giugno 2021 al 5 agosto 2024, il massmediologo e giornalista Klaus Davi è stato oggetto di insulti e minacce da parte di Paolo Labate, giovane esponente dell’omonima ‘ndrina di Reggio Calabria, e nipote del boss Filippo Barreca. Minacce e insulti inviati con messaggi vocali e sms sul cellulare del giornalista e con post nelle chat social, perché Klaus Davi aveva scritto molti articoli poco graditi dalla sua famiglia, fra le più potenti e ‘blasonate’ nella storia della ‘ndrangheta calabrese.
La circostanza è emersa il 10 ottobre scorso, quando Paolo Labate è stato arrestato e accusato, insieme a due complici, Filippo Labate e Umberto Rogolino, del tentato omicidio di un uomo, scampato a un’esecuzione mafiosa a luglio del 2024 e rimasto menomato in modo permanente. Nell’ordinanza di arresto a suo carico, la gip di Reggio Calabria, ha riportato ampi stralci delle intercettazioni di messaggi scritti e vocali indirizzati a Klaus Davi, ritenuti funzionali a delineare il carattere violento, aggressivo e omertoso del giovane.
All’epoca dei primi messaggi vocali insultanti e minacciosi ricevuti sul cellulare, nel 2021, quando Paolo Labate aveva solo 17 anni, il giornalista aveva già resi noti alcuni di quei messaggi offensivi.
Klaus Davi ha raccontato a Ossigeno di non averlo denunciato tre anni fa perché era minorenne ed era stato inserito in un programma di recupero creato per allontanare i figli dei mafiosi dalle famiglie (denominato “Liberi di scegliere”). “Nonostante la chiara aggressività, non pensavo che sarebbe arrivato al tentato omicidio, come invece è accaduto – dice Klaus Davi -. Non ho intenzione di denunciarlo neanche adesso, la circostanza è emersa per volere della Procura, e comunque Paolo Labate è già destinatario di un provvedimento giudiziario grave”. LT


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