Spyware. Lo scandalo Paragon si allarga ma è buio fitto. Chi può risolvere il mistero
In attesa di informazioni dal governo e dagli apparati di sicurezza la soluzione è affidata alla magistratura, all’UE e in prospettiva alla Corte Europea dei Diritti Umani
OSSIGENO – 28 giugno 2025 – In Italia alcune istituzioni pubbliche hanno avuto in uso esclusivo lo spyware Graphite dell’azienda isrealiana Paragon. Quale di esse, ha spiato i giornalisti e gli attivisti italiani usando questo software di impiego militare, e su mandato di chi? A due mesi della scoperta dello scandalo, queste domande attendono ancora risposta, mentre lo scandalo si allarga con la scoperta di altri giornalisti spiati in Italia con questo software: Ciro Pellegrino, Roberto D’Agostino (il fondatore e direttore di Dagospia), Eva Vlaardingerbroek, oltre a Francesco Cancellato che per primo ha rivelato di essere stato intercettato illegalmente, e agli attivisti della ONG Mediterranea.
I DATI – Sulle dimensioni del fenomeno della sorveglianza dei giornalisti attraverso Paragon, Sandro Ruotolo, europarlamentare del Partito democratico, ha fornito alcuni dati al Parlamento Europeo: secondo Meta, in 17 Paesi europei 61 utenze infettate, di cui 7 italiane. Invece secondo Apple i Paesi coinvolti in tutto il mondo sarebbero 150. E ha aggiunto: “Faccio appello a chi è stato spiato illegalmente da Apple e Meta: uscite dall’anonimato. Aiutateci. Dobbiamo proteggere giornalisti, oppositori e attivisti dallo spionaggio illegale. Spiati da un software israeliano, finanziato da fondi americani”.
IN ITALIA i nuovi nomi dei giornalisti spiati hanno fatto divampare le polemiche, hanno suscitato un mare di proteste e nuove sollecitazioni a scoprire e punire i responsabili di queste gravi violazioni del diritto di raccogliere e diffondere informazioni senza interferenze del governo o di altre autorità. Richieste pienamente giustificate, che anche Ossigeno sottoscrive.
Chi potrebbe risolvere il mistero? Il governo, certamente, o il COPASIR (il Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti) che. Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti, ha sollecitato a intervenire nuovamente.
Finché il governo e il COPASIR non daranno le risposte esaurienti che sono necessarie, bisognerà affidarsi alle varie indagini in corso. Innanzitutto quelle avviate dalle procure di Roma e Napoli e a quelle dei centri di osservazione indipendenti, come quelle degli organi politici e istituzionali, fra cui il Parlamento italiano, il Parlamento Europeo, la Commissione Europee e la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo.
RAPPORTO SULLO STATO DI DIRITTO – La Commissione Europea vigila attivamente sulle violazioni dei diritti fondamentali commesse in ciascuno dei paesi membri dell’Unione e ne dà conto nel suo Rapporto annuale sullo stato di diritto. Da cinque anni questo Rapporto traccia la mappa delle violazioni e delle inadempienze di ciascuno dei 27 paesi UE rispetto agli obblighi assunti con il trattato di adesione, che impone il rispetto delle norme lo stato di diritto, un complesso di regole che impone di agire sempre nel rispetto delle leggi e delle procedure. Il Rapporto 2025 , atteso a luglio, probabilmente desterà più attenzione di quello dell’anno scorso, piuttosto critico sull’Italia, che è stato ampiamente ignorato daIla politica e dai giornali. Quel rapporto fece infuriare la presidente Giorgia Meloni, che reagì con un’irrituale lettera di protesta, accolta con sorpresa a Bruxelles e resocontata sommariamente dalla nostra stampa.
LA CEDU – L’intervento della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo è quello che alla fine potrebbe stabilire il quadro delle responsabilità e sanzionare i responsabili. La Corte è infatti titolata a giudicare anche le violazioni del diritto dei giornalisti di raccogliere liberamente informazioni e di mantenere il segreto sulle loro fonti fiduciarie (leggi), che è una delle norme chiave dello Stato di diritto ed è tutelata dall’articolo 10 della Convenzione che ha dato vita alla Corte (vedi). L’intervento della Corte appare ancora lontano. Ma non va sottovalutato. ASP
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