Libertà di stampa

Telex. UNESCO, troppa impunità per crimini contro giornalisti

Oltre mille sono stati uccisi e soltanto un omicidio su è stato nove risolto a livello giudiziario. La libertà di informazione è necessaria per sviluppo sostenibile

Questo messaggio di Moez Chakchouk, Vice Direttore Generale del Settore Comunicazione e Informazione dell’UNESCO, è stato inviato a “Ossigeno per l’Informazione” in occasione del Concerto dedicato alla libertà di stampa organizzato a Roma, alla Casa del Jazz, il 21 giugno 2018, nel quadro della Festa Europea della Musica, per essere reso noto ai partecipanti.

L’UNESCO apprezza gli sforzi di tutti i soggetti coinvolti nella protezione della libertà di espressione e la sicurezza dei giornalisti. Sono  più di 1009 i giornalisti uccisi tra il 2006 e il 2017, secondo i dati dell’UNESCO, e meno di un caso su nove è stato risolto a livello giudiziario. Il livello dell’impunità per i crimini contro i giornalisti rimane terribilmente alto. Questo livello di impunità così alto impone un clima di paura in molte parti del mondo, non solo per gli operatori dell’informazione ma anche per l’intera società in quanto danneggia la liberà circolazione dell’informazione e l’espressione di opinioni e idee per tutti i cittadini.

Rafforzare gli sforzi per proteggere la libertà di espressione e la sicurezza dei giornalisti a livello nazionale, regionale e internazionale, e irrobustire la capacità di agire di coloro che hanno la responsabilità di occuparsi del problema dovrebbe rimanere una priorità globale. Infatti, l’impunità per i crimini contro i giornalisti e per il numero infinito di altre forme di violenza nei loro confronti impedisce il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e in particolare dell’obiettivo numero 16, che mira a promuovere la creazione di società pacifiche e inclusive.