Memoria

42 anni fa Walter Tobagi fu ucciso a Milano. Sarà ricordato nella sua Spoleto

L’attentato terroristico in cui perse la vita, l’iter giudiziario per punire gli aggressori, i suoi articoli e altro sul sito “Ossigeno – Cercavano la verità”

OSSIGENO 27 maggio 2022  – 42 anni fa, la mattina del 28 maggio 1980, a Milano, in via Salaino, il giornalista del Corriere della Sera Walter Tobagi fu ucciso in un agguato terroristico. Aveva 33 anni. Era appena uscito da casa per andare al lavoro. Sabato 28 maggio 2022 alle 9:30 sarà ricordato a Spoleto, sua città natale (era nato nella frazione San Brizio) con un convegno ospitato nella sala Antonini della Rocca Albornoziana. 

La storia di Walter Tobagi e le tappe del processo che portarono alla condanna dei suoi assassini sono ricostruite sul sito “Ossigeno – Cercavano la verita” , un archivio al servizio della memoria collettiva che contiene anche le storie di altri 29 giornalisti italiani uccisi a causa del loro lavoro. Martiri civili, difensori della libertà di informazione, hanno cercato – attraverso la lucida analisi della società del tempo – di raccontare ai lettori i complessi ingranaggi di una realtà complicata, e talvolta avvelenata.

Walter Tobagi era un cronista politico e sindacale brillante e di valore. Era presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti. Da cronista aveva raccontato gli anni del terrorismo e delle grandi stragi prima sul quotidiano Avvenire, poi sul Corriere della Sera, guardando da vicino i  leader di quei movimenti che, come scrisse di loro, il 20 aprile del 1980, un mese prima di essere assassinato, “non erano samurai invincibili”.

Nel 2020, il Corriere della Sera ha raccolto gli articoli del giornalista in un volume dal titolo “Poter capire, voler spiegare. Walter Tobagi quarant’anni dopo” e la compagnia Alma Rosé ha fatto un recital tratto dal libro di Benedetta Tobagi “Come mi batte forte il tuo cuore”. vedi

Nel 2021 Rai Storia a dedicato a Walter Tobagi un documentario di Alessandro Chiappetta realizzato con la regia di Agostino Pozzi. Il video ricostruisce la figura del giornalista del Corriere della Sera e le vicende legate all’attentato terroristico in cui rimase ucciso. Parlano di lui la figlia Benedetta, i suoi amici e colleghi Antonio Ferrari, Giancarlo Perego, Marco Sassano e Massimo Fini, lo storico Guido Panvini e l’ex magistrato Armando Spataro, che rappresentò l’accusa al processo che nel 1983 condannò i componenti della Brigata XXVIII marzo, accusati proprio dal loro leader, Marco Barbone, applicando lo sconto di pena per i terroristi ‘pentiti’.

 

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