Memoria

51 anni fa fu ucciso a Ragusa il cronista Giovanni Spampinato

Assostampa e Odg lo ricordano a Palermo e Franco Nicastro su “Ossigeno-Cercavano la verità” 

OSSIGENO 26 ottobre 2023 – 51 anni fa fu ucciso a Ragusa il cronista Giovanni Spampinato, corrispondente de L’Ora di Palermo. Aveva 25 anni.

Nel giorno dell’anniversario, il 27 ottobre 2023, Assostampa Sicilia promuove nel Giardino della Memoria di Ciaculli un evento commemorativo pubblico alla presenza di cittadini e studenti, in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti della Sicilia, Anm Palermo, Gruppi Cronisti e Giornalisti Pensionati Siciliani. Ossigeno per l’informazione ricorderà Giovanni Spampinato collegandosi con questa commemorazione durante il convegno “Chi fermerà le querele pretestuose contro i giornalisti?” che si tiene in contemporanea a Roma (leggi). Nel corso dell’evento di Ciaculli saranno ricordati anche i giornalisti Mauro De Mauro e Mauro Rostagno, uccisi rispettivamente 53 e 30 anni fa.

CHI ERA – Giovanni Spampinato era un cronista che aveva fatto numerosi scoop, e come scrive il giornalista Franco Nicastro in un ricordo pubblicato in occasione di questo anniversario (leggi), “aveva trasferito la cultura professionale del giornale L’Ora nella realtà periferica di Ragusa”. Con i suoi articoli “sollevava dubbi, indicava zone d’ombra”. Così fece anche di fronte alla misteriosa (ancora oggi) uccisione, il 28 febbraio 1972, dell’ingegner Angelo Tumino, ex consigliere comunale del MSI e legato ad ambienti dell’estrema destra. Attraverso la sua attività giornalistica Giovanni Spampinato sollecitò la magistratura a indagare sui retroscena politici, affaristici e mafiosi di quell’omicidio, atipico in una città apparentemente “babba”, cioè senza mafia, quale era considerata all’epoca Ragusa.

Il giornalista fu ucciso qualche mese dopo, la notte del 27 ottobre 1972, con sei colpi di pistola, nella sua Fiat Cinquecento, dalla persona che gli sedeva accanto. Si tratta del figlio dell’allora Presidente del Tribunale di Ragusa che aveva voluto incontrarlo promettendo di fornirgli delle informazioni. Giovanni Spampinato ha avuto giustizia a metà: il suo assassino, reo confessò, fu processato e condannato; tuttavia, non è mai emerso il vero movente del delitto, né è stata fatta luce su complici e mandanti.

Franco Nicastro nel ricordo scritto per Ossigeno, menziona le parole del magistrato Tommaso Auletta:  sottolineò che Giovanni “non fu ucciso soltanto per ciò che aveva scritto sulle indagini per l’omicidio dell’ingegnere Angelo Tumino ma per tutto quello che non aveva (ancora) scritto sulle trame dei fascisti e sui pericolosi traffici (…) nei quali erano coinvolti sia Tumino che Campria”.

CERCAVA LA VERITA’ – La storia del giornalista ragusano è ricostruita nell’archivio online di Ossigeno “Cercavano la verità”, insieme alle storie degli altri 29 cronisti italiani uccisi. L’archivio porta il nome, al plurale, del titolo che L’Ora dedicò in prima pagina alla notizia dell’uccisione di Giovanni: “Assassinato perché cercava la verità”, un titolo paradigmatico – ricorda Nicastro – che “coglieva anche il destino di un’informazione che in questa ricerca ha il suo destino e può farlo cercando le notizie dove si trovano nascoste e approfondendole”. GPA

Leggi Giovanni Spampinato, giornalista anomalo per la provincia babba

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