Libertà di stampa

8 Marzo. Ma io non smetto! Dieci giornaliste minacciate dicono perché

Rispondono domani a Ossigeno sui social. I dati dell’Osservatorio su intimidazioni, molestie e attacchi sessisti

OSSIGENO 7 marzo 2023 – Anche quest’anno Ossigeno in occasione dell’8 Marzo richiama l’attenzione sul grande problema delle minacce alle giornaliste, prese di mira due volte: sia in quanto croniste scomode sia in quanto donne. Anche per richiamare il loro coraggio: quelle che continuano la loro attività giornalistica e lo dimostrano con i fatti sono moltissime. Perché lo fanno? Dove trovano la forza e il coraggio?

Dieci di loro hanno accettato di dirlo, rispondendo a queste domande poste da  Ossigeno per l’Informazione per l’inziativa “l’8 perché”, che sarà lanciata domani sui social in occasione della Giornata Internazionale della donna.

Hanno riposto:

Maria Bertone, minacciata di morte da un uomo affiliato ai clan dei Casalesi;

Chiara Ciurlia vittima di commenti sessisti su Facebook;

Ines Conradi, aggredita e ferita durante un servizio di cronaca;

Roberta Lanzolla, insultata da politici e utenti social;

Sara Manisera, che ha raccontato delle inflitrazioni dei clan mafiosi al Nord;

Claudia Marra, vittima di insulti sessisti;

Marilù Mastrogiovanni, più volte intimidita e minacciata con querele temerarie perché racconta delle collusioni di imprenditori e politici con la Sacra Corona Unita;

Marilena Natale, che ha subito numerose minacce dal clan dei Casalesi e dal 2017 è sotto scorta;

Lucia Piemontese, vittima di insulti sessisti perché scrive dei mafiosi in Capitanata;

Rossella Puccio, che ha subito una aggressione.

Tutti i messaggi saranno condivisi domani 8 marzo sui canali social di Ossigeno per l’informazione.

I DATI – Dal 2015 l’osservatorio Ossigeno, che documenta i casi di minacce agli operatori dei media dal 2006, ha iniziato a porre particolare attenzione agli ostacoli e alle violenze rivolti alle giornaliste. Dei 3357 giornalisti minacciati in sette anni, 777 sono donne, il 23% del totale.
Nel 2022 Ossigeno ha realizzato uno studio approfondito sulle minacce rivolte alle operatrici dei media con l’obiettivo di rendere riconoscibili le minacce di genere realizzate con intimidazioni e linguaggio d’odio. Secondo le analisi condotte, nel 2022 il 30% delle intimidazioni subite dalle giornaliste in Italia è rappresentato da minacce di genere, soprattutto insulti sessisti e molestie.

COSA FARE – A ciascuna delle giornaliste vittime di violenze Ossigeno ha espresso solidarietà e sostegno per rompere l’isolamento in cui cadono spesso i giornalisti. Ha inoltre offerto “supporto alla pari” condividendo consigli strategici; in alcuni casi ha anche proposto l’assistenza legale gratuita attraverso l’erogazione di un bonus a copertura delle spese legali, o la condivisione di pareri di specialisti o l’adesione all’assistenza in giudizio (leggi Ufficio Assistenza Legale di Ossigeno).
Ossigeno ritiene che non basti monitorare e mettere all’attenzione dell’opinione pubblica le storie e i casi delle croniste minacciate, è anche necessario difendere il diritto di informazione e la dignità dei giornalisti attraverso azioni concrete.

GPA

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