Libertà di stampa

9 giugno. Cadalanu: bilanci editori contano più della vita dei cronisti di guerra

Per l’ex inviato di Repubblica i fondi pubblici all’editoria devono servire a tutelare i colleghi. Non solo ai prepensionamenti

OSSIGENO 9 giugno 2022 – “L’idea che la guerra in Ucraina sia coperta da ragazzi senza assicurazione mi fa paura. Bisogna fare qualcosa perché questi giovani giornalisti siano tutelati”. E’ l’allarme lanciato da Giampaolo Cadalanu, già inviato di Repubblica in diversi contesti di guerra dall’Afghanistan allo Yemen, al convegno promosso da Ossigeno per l’Informazione a Roma.

Secondo Cadalanu, è inaccettabile che “i bilanci dei giornali siano più importanti della vita dei colleghi che vanno a raccontare la guerra”. Forse bisogna anche “pensare a qualche forma di intervento pubblico, che non sia soltanto finalizzato al pre-pensionamento dei colleghi esperti”, ha aggiunto a proposito dei finanziamenti governativi offerti negli ultimi decenni agli editori per ridurre gli organici redazionali.

“Nell’editoria – ha detto ancora– è in atto un cambiamento che preoccupa molto. E’ in crisi anche perché non esistono più editori desiderosi di investire in un’informazione che faccia da lubrificante della democrazia. E questa assenza si vede soprattutto in contesti di guerra. Vedo tanti giornalisti giovani e bravi, ma senza sostegno e coperture assicurative, mandati allo sbaraglio”. E ancora, ha concluso, “questi colleghi di cui parliamo dopo che sono morti, come erano stati accolti e trattati nelle redazioni, quando si erano offerti di andare sul campo?”.
LB

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