2025. In Italia minacciata una giornalista ogni due giorni. Attacchi sessisti 18%
I dati di Ossigeno presentati a Bari al Forum delle Giornaliste del Mediterraneo. Numeri, trend, tipologie di attacco, iniziative e proposte
OSSIGENO 25 novembre 2025 – In Italia nel 2025 almeno 93 giornaliste hanno subito minacce nei primi sei mesi: in media, una ogni due giorni, secondo le rilevazioni dirette di Ossigeno per l’Informazione. Il 18% è stato oggetto di attacchi sessisti, cioè motivati dal fatto di essere donna. Ossigeno ha presentato questi dati il 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, a Bari, dove si è svolta la decima edizione del Forum of Mediterranean Women Journalists. I dati, tratti dall’ultimo Rapporto dell’Osservatorio italiano sulle minacce ai giornalisti e sono stati illustrati nel corso del panel “Oltre gli stereotipi: l’attacco alla libertà di stampa nell’era dell’apartheid di genere”, da Grazia Pia Attolini. La percentuale delle minacce di genere, ha detto, ci risulta inferiore rispetto a quella del 2024, ma resta indicativa del clima ostile che c’è in Italia verso le donne che lavorano nel settore dell’informazione.
| Giornaliste vittime di violazioni della libertà di stampa | |||
| anno | totale | donne | % donne |
| 2015 | 528 | 102 | 19,32% |
| 2016 | 412 | 80 | 19,42% |
| 2017 | 423 | 105 | 25% |
| 2018 | 270 | 56 | 21% |
| 2019 | 253 | 57 | 23% |
| 2020 | 366 | 94 | 26% |
| 2021 | 384 | 105 | 27% |
| 2022 | 721 | 178 | 25% |
| 2023 | 500 | 120 | 24% |
| 2024 | 366 | 98 | 27% |
| 2025 (1° sem.) | 361 | 93 | 26% |
| Minacce di genere | % |
| 2022 | 36% |
| 2023 | 22% |
| 2024 | 41% |
| 2025 (1° sem.) | 18% |
Insulti sessisti, violenze fisiche e verbali, minacce social sono le forme più frequenti di minacce contro le giornaliste. A esse si aggiungono anche le SLAPP, le cause civili e le querele penali intentate strumentalmente contro di loro con l’obiettivo di metterle a tacere. Al Forum, Ossigeno ha mostrato le tipologie di minacce pi usate contro le croniste nel periodo 2022- 2025 (1° sem.), tre anni e mezzo durante i quali in Italia sono state minacciate 489 giornaliste. Per il 40% dei casi sono state colpite da avvertimenti (insulti verbali, scritte ingiuriose, messaggi e commenti sui social, minacce di morte), per il 29% da azioni legali o denunce pretestuose (slapps), per il 25% con aggressioni fisiche, per il 6% da altre forme come danneggiamenti alle attrezzature o forme di ostacolato accesso all’informazione.
| Tipologie minacce vs donne 2022-2025 | % giornaliste |
| Avvertimenti | 39,76% |
| Abuso denunce legali | 28,92% |
| Aggressioni fisiche | 25,30% |
| Danneggiamenti | 3,61% |
| Ostacolato accesso | 2,41% |
| Tot. | 100% |
DONNA BERSAGLIO NEL MONDO – Se sei giornalista e donna, sei due volte bersaglio di intimidazioni per il tuo lavoro. Ossigeno denuncia da anni questa maggiore esposizione delle giornaliste (più in dettaglio dal 2022 in poi). Quest’anno Ossigeno, su invito dell’UNESCO, ha promosso in Italia con successo la campagna internazionale per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violenza di genere contro le giornaliste. In occasione della Giornata Internazionale per mettere fine all’impunità dei reati contro i giornalisti 2025, l’agenzia ONU ha voluto “rafforzare l’attuazione del Piano d’azione delle Nazioni Unite sulla sicurezza dei giornalisti” e, nello specifico, “proteggere le giornaliste negli spazi digitali e fisici attraverso l’attuazione di meccanismi di sicurezza, riforme politiche, responsabilità delle piattaforme, garantendo ambienti online e offline più sicuri ed equi per le giornaliste di tutto il mondo”.
Le giornaliste – spiega l’UNESCO – sono sempre più esposte alla violenza di genere facilitata dalla tecnologia. Secondo lo studio dell’UNESCO “The Chilling”, il 58% delle giovani donne e delle ragazze a livello globale ha dichiarato di aver subito molestie online sui social media e di essere state un doppio bersaglio, oggetto di violenza in quanto donne e in quanto giornaliste.
COSA FARE IN ITALIA – L’attentato del 17 ottobre 2025 al giornalista Sigfrido Ranucci ha riproposto all’attenzione pubblica il problema dell’impunità per le minacce ai giornalisti e alle giornaliste, ha suscitato molte discussioni e ha riproposto l’elenco delle misure necessarie per rendere più sicuro il lavoro di Sigfrido Ranucci e dei giornalisti che corrono gli stessi rischi. E’ passato un mese ma nulla è cambiato e si ha l’impressione che nulla cambierà nel breve periodo.Per questo Ossigeno ritiene che non sia saggio aspettare con le mani in mano che le leggi sbagliate siano cambiate, ma sia opportuno agire, dal basso, per assistere e aiutare concretamente chi è minacciato o querelato pretestuosamente. Come? Ossigeno ha lanciato la proposta di istituire un pronto soccorso “no SLAPP , per fornire consulenze e assistenza legale in gran parte gratuita ai giornalisti freelance in difficoltà, per impedire che una minaccia o la semplice notifica di una querela possano produrre fra i soggetti più deboli isolamento, conseguenze economiche disastrose, possano spingere a ritrattare verità scomode. In un contesto in cui – come dimostra l’ultimo rapporto di Ossigeno – le minacce a chi fa informazione sono in aumento (+78%), risulta prioritario rafforzare reti di solidarietà e attuare misure di supporto per evitare l’autocensura e quindi il depauperamento del diritto di informare cittadine e cittadini.


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