Editoriale

Addio a Javier Marias, uno scrittore col pallino della verità nell’informazione

Nel 2009 denunciò la crescente mescolanza fra vero e falso nei media, indicando la breccia attraverso cui si diffondevano le notizie false

OSSIGENO 12 settembre 2022 – Anche Ossigeno per l’Informazione avverte la perdita dello scrittore spagnolo Javier Marias, morto di polmonite l’11 settembre 2020 a Madrid. Altri ricordano doverosamente i suoi grandi romanzi, per i quali ha vinto alcuni fra i maggiori premi letterari europei ed è stato candidato al Premio Nobel.

Ossigeno lo ricorda soprattutto come uno scrittore civile molto impegnato sul tema della verità, della difficoltà di conoscerla, della rinuncia del mondo dell’informazione a esserne garante e certificatore per farne sostanzialmente mercimonio.

Nel 2009, quando ancora si parlava poco dei troll e dei social network, Javier Marias pose il problema delle fake-news come un problema di una crescente mescolanza fra vero e falso, sottolineando il punto debole attraverso cui le notizie false si diffondevano e diventavano indistinguibili dalle ‘notizie vere’. Quel punto debole era il dilagare del gossip, nelle sue varie forme, nelle pagine dei giornali e dei notiziari tv, anche in quei media fino ad allora più seri e autorevoli, sia nel mondo della carta stampata che in televisione. E perché? Non per difficoltà tecniche o tecnologiche, ma per riempire a basso costo le pagine e i palinsesti, per attirare lettori e spettatori e aumentare il prezzo di vendita delle inserzioni pubblicitarie.

Una vasta percentuale della popolazione mondiale, ha fatto notare lo scrittore spagnolo Javier Marias, acuto e non rassegnato osservatore delle recenti, profonde e non sempre progressive trasformazioni del mondo dell’informazione, “non è in grado di distinguere la verità dalla menzogna. Per essere più precisi, questi cittadini non riescono a distinguere la realtà dalla finzione”, dalla sua falsa rappresentazione fornita dalla televisione e dai giornali. A proposito dello sciame inarrestabile di reazioni, commenti e polemiche innescate dalla smentita di Penelope Cruz a una sua intervista autocritica pubblicata da El Pais, lo scrittore ha parlato del malcostume di pubblicare notizie senza garanzia di veridicità e senza le opportune e doverose verifiche di attendibilità, e ha osservato con amarezza che ciò avviene in un’era storica e in una società in cui i media hanno la capacità e i mezzi per controllare le notizie prima di diffonderle e per stabilire la veridicità dei fatti, ma l’intenzione di avvalersi di questa capacità è ogni giorno più debole, offuscata, si è quasi smarrita, travolta da un magma e, aggiungo io, dalla convenienza a confondere le due cose senza patirne significative conseguenze.

Javier Marias ha aiutato Ossigeno a svolgere queste considerazioni e altre che, via via, si sono perdute per strada in un articolo del 2009 che allora suscitò molta attenzione e che oggi si può rileggere per ricordare l’acume dello scrittore, a questo link

2009 – Fake news e soft news. A qualcuno le notizie piacciono ‘morbide’ perché costano meno – Ossigeno per l’informazione

ASP

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.