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Aiuto! Le querele mi costano troppo anche se sono assicurato

Giorgio Santoriello, blogger e ambientalista, racconta la sua esperienza: 60 mila € di avvocati e ho ancora in corso 10 processi per diffamazione
OSSIGENO 14 aprile 2023 – di Giorgio Santoriello – Nel corso della mia attività di blogger, attivista, difensore dell’ambiente e rappresentante legale dell’associazione di volontariato Cova Contro, dal 2013 a oggi, ho documentato e denunciato pubblicamente vari reati ambientali commessi in Basilicata, la regione italiana in cui vivo. Ho anche indicato alcuni responsabili di omessi controlli in merito a questi reati. Per questo sono stato ripetutamente querelato per diffamazione a mezzo stampa. Imprenditori, politici, giornalisti mi hanno querelato senza avermi mai chiesto una rettifica o un confronto. La querela e la richiesta di danni è automatica ogni volta che affrontato alcune tematiche. Finora ho riportato solo una condanna a 4 mesi di reclusione. Per il resto sono stato sempre prosciolto.
Sono anche preoccupato per le spese a cui si va incontro per affrontare questi processi. Fino a oggi mi sono caricato di 60 mila euro di spese per la difesa legale. Le compagnie assicurative a cui mi sono rivolto coprono solo una parte delle spese. Io ho ancora dieci processi in corso e ho notato che da qualche anno le accuse di diffamazione contro di me vengono trattate più severamente.
Alcune delle dieci cause per diffamazione a mezzo stampa ancora in corso attendono la sentenza di primo grado. Altre attendono l’esito di indagini che sono state prorogate e sono ancora in corso.
Ossigeno per l’Informazione e Media Defence mi sono sempre stati accanto e li ringrazio per il sostegno.
Le cause per diffamazione a mezzo stampa comportano preoccupazioni e angosce. E anche notevoli spese. Per sostenerle, ho stipulato alcune polizze di assicurazione che mi hanno aiutato. Ma non sempre. In alcuni casi le compagnie si sono tirate indietro.
La prima compagnia assicurativa a cui mi ero rivolto, alla quale ho pagato il premio per sei anni, ha rescisso unilateralmente il contratto perché doveva sistematicamente spendere più di quanto pagavo di premio. Attualmente ho due polizze, sia per la responsabilità civile generale, sia per la tutela legale. Ma neppure queste risolvono il problema. Non coprono svariate situazioni. Provo a elencarle. Ad esempio:
1 – se mi arriva una richiesta danni solo in sede civile, non sono coperto, neanche per i costi di un’eventuale mediazione;
2 – se scatta la prescrizione e il processo finisce così, senza condanna, per me è una manna, perché mi evita ulteriori dibattimenti giudiziari per difendermi da accuse infondate. Ma le compagnie non considerano la prescrizione una formula di proscioglimento e pertanto non coprono le spese che ho sostenuto per la difesa legale. Magari il mio avvocato per 8 anni si è dovuto recare svariate volte in udienza, ha dovuto studiare gli atti e svolgere altre attività. Ebbene, quei costi l’assicurazione non li copre;
3 – invece se la causa termina con esito a me favorevole, con sentenza di archiviazione o assoluzione, il mio avvocato riceverà il suo onorario, entro 90 giorni dalla fine del procedimento. Poiché queste cause possono durare anche cinque anni e più, è ovvio che questo penalizza i nostri avvocati.
Insomma anche stipulando queste assicurazioni, restano vari problemi. Ho l’impressione che le assicurazioni tendano a non dare molta importanza alla tutela legale per i procedimenti per diffamazione a mezzo stampa. Mi pare che le trattino con approssimazione e superficialità.
Nel nostro paese non esistono sanzioni per chi usa la giustizia a scopo intimidatorio. Così neppure le assicurazioni hanno strumenti di rivalsa sulla controparte. Così, per assurdo, se tu sei un assicurato che ottiene sempre ragione in giudizio, prima o poi la tua assicurazione ti lascerà, perché la costringi a spendere migliaia di euro di spese legali a fronte di premi di poche centinaia di euro.
E’ veramente preoccupante. Noi blogger, attivisti, freelance, cronisti senza robusti editori alle spalle, rischiamo di non avere più assicurazioni disposte a coprirci.
Ossigeno fa bene a colmare alcuni di questi vuoti: mi ha già fornito due anni fa un primo bonus per le spese legali, e spero di averne altri. Ma non possiamo affidarci solo ad Ossigeno. Per difendere la libertà di stampa occorre modificare le leggi sulla diffamazione per affermare una più ampia libertà di espressione e sanzionare l’uso intimidatorio e ritorsivo delle querele. Dobbiamo pressare il nostro Parlamento ad agire in questo senso e a depenalizzare il reato di diffamazione.
Giorgio Santoriello

ASP

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