Memoria

Almerigo Grilz, freelance, fu ucciso 36 anni fa in Mozambico

Triestino, aveva 34 anni – Fu colpito da un cecchino – Leggi l’ultima pagina del suo diario scritta il giorno prima

OSSIGENO – 18 maggio 2023 – Trentasei anni fa, il 19 maggio 1987, il giornalista freelance Almerigo Grilz fu ucciso da un cecchino a Caia, in Mozambico. Aveva trentaquattro anni. Si trovava lì per documentare gli scontri tra guerriglieri della Renamo (Resistenza Nazionale Mozambicana) e militari governativi del Fronte di Liberazione del Mozambico (Frelimo). Fu colpito mentre filmava la ritirata dei guerriglieri.

Almerigo Grilz era originario di Trieste. Prima di dedicarsi interamente al giornalismo era stato un dirigente del Fronte della Gioventù di Trieste, poi il vicesegretario nazionale e un esponente di spicco del Movimento Sociale Destra Nazionale. Negli anni Ottanta aveva già realizzato reportage come inviato in diverse aree di crisi e conflitti. Le sue corrispondenze erano pubblicati su testate giornalistiche italiane e internazionali.

La sua storia è ricostruita in dettaglio su Ossigeno-Cercavano la verità, www.giornalisti uccisi.it , l’archivio online che insieme alla sua, raccoglie informazioni e testimonianze su altri 29 giornalisti italiani uccisi mentre svolgevano la loro attività di cronisti. In questo archivio ci sono documenti, articoli, immagini, fonti bibliografiche e testimonianze.

Da oggi la sezione dedicata ad Almerigo Grilz si arricchisce di una pagina del suo diario, recentemente pubblicato nel volume “La marcia dei ribelli – Diari 1986-1987. Storie di popoli dimenticati” (Spazio In Attuale Editore, 2023, 224 pagine), curato dai suoi amici e colleghi Pietro Comelli, Roberto Rosasco, Fulvio Sluga, Laura Castellani.

IL DIARIO – Su concessione dei curatori, Ossigeno pubblica l’ultima pagina di quel diario, scritto da Amerigo Griltz la mattina del 18 maggio 1987, cioè il giorno prima che fosse ucciso. In quella pagina ci sono anche appunti autografi e una cartina da lui disegnata. Sveglia alle 5 e poi in marcia, racconta Grilz. Descrive colori, sensazioni, voci, pericoli. LEGGI

Da un mese viveva in Mozambico accanto ai guerriglieri per documentare con la macchina da presa la quotidianità di quella guerra civile che si combatteva da anni. “Il volume – spiega a Ossigeno l’amico e collega Pietro Comelli, ideatore dell’iniziativa editoriale – raccoglie i diari degli ultimi quattro viaggi di Almerigo prima della morte: nelle Filippine, in Mozambico, in Afghanistan, in Etiopia. Ogni capitolo riporta i suoi appunti, i suoi disegni, gli schizzi e le piantine che disegnava con la biro per ricordare con precisione ogni luogo. Nei suoi diari troviamo la descrizione degli scenari bellici e anche gli squarci di vita quotidiana, il punto di vista del cronista e quello del viaggiatore che incontra, medici, generali, missionari, orfani e vedove”.

L’idea di pubblicare i diari è nata per fare simbolicamente un regalo all’amico perduto, in occasione del suo settantesimo compleanno (il giornalista era nato l’11 aprile 1953) . “Questo libro è dedicato a tutti i giornalisti uccisi all’estero mentre svolgevano il loro lavoro”, dice Roberto Rosasco che ha curato l’elenco dei 19 nomi presente in appendice, ai quali è stato aggiunto anche quello di Giulio Regeni, sebbene non fosse un cronista.

IL PREMIO – Alla memoria di Almerigo Grilz è stato istituito quest’anno un premio giornalistico promosso dal centro studi Primo Articolo e da alcuni suoi colleghi e amici. E’ rivolto a operatori dell’informazione fino ai 40 anni di età. La prima edizione si svolgerà a maggio 2024. La giuria, presieduta da Toni Capuozzo, è composta da Maurizio Belpietro, Fausto Biloslavo, Giovanna Botteri, Gian Marco Chiocci, Peter Gomez, Mauro Mazza, Gian Micalessin, Gabriele Micalizzi, Gianfranco Peroncini, Gabriella Simoni e Francesco Semprini. GPA

La storia di Almerigo Grilz su Ossigeno-Cercavano la verità

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