Memoria

Andy Rocchelli ricordato a Pavia 11 anni dopo la sua uccisione in Ucraina

Su Ossigeno-Cercavano la verità la sua storia e il processo che si è concluso senza accertare e punire i responsabili

OSSIGENO 23 maggio 2025 – Il 24 maggio 2014 Andrea Rocchelli (Andy, per gli amici) fu ucciso in Ucraina, nel Donbass, mentre documentava le condizioni dei civili travolti dal conflitto russo-ucraino. Oggi, undici anni dopo, il mondo sembra ancora più lontano dalla pace, hanno sottolineato i relatori che , giovedì 22 maggio 2025, nell’aula magna del collegio Cairoli di Pavia hanno ricordato il fotoreporter nella sua città natale, nel corso dell’incontro pubblico dal titolo “La libertà di stampa sotto attacco. Ricordando Andy Rocchelli”.

La conferenza ha chiuso la rassegna “Incontri con le scuole”, appuntamento ormai tradizionale per la città di Pavia organizzato da Costantino Leanti, educatore in pensione, che ha detto: «Oggi si assiste con impotenza al massacro di Gaza e alla guerra di logoramento condotta dalla Russia in Ucraina. Un elemento allarmante che caratterizza tutti i conflitti è l’aggressione sistematica ai danni dei giornalisti, mal sopportati dagli Stati coinvolti. È in questo contesto di libertà di stampa minacciata, e quindi di democrazia in pericolo, che va inquadrata la storia di Andrea Rocchelli».

Hanno ricordato il giovane giornalista: Francesco Carante, socio fondatore delle Volpi Scapigliate, l’associazione voluta dagli amici di Andy, Anna Dichiarante, firma de L’Espresso, e Gabriele Micalizzi, socio fondatore (assieme a Andy) del collettivo fotografico Cesura; in collegamento: Mario Calabresi, giornalista e scrittore, già direttore de La Stampa e La Repubblica. A moderare il dibattito è stato Giacomo Bertoni, giornalista, già inviato di Ossigeno per l’informazione al processo per l’uccisione di Andy Rocchelli.

Sulle responsabilità per la morte di Andy pesa ancora oggi il silenzio, ha spiegato Costantino Leanti. «Andy, fotoreporter pavese, è stato ucciso – ha detto – insieme al suo interprete Andrej Mironov nel 2014 da un attacco deliberato dell’esercito ucraino, mentre cercava di documentare le storie della popolazione civile del Donbass sotto il fuoco delle milizie di Kyev. È seguito un complicato iter giudiziario che ha portato alla luce una verità processuale confermata da tre gradi di giudizio, ma non ha potuto punire i responsabili per un vizio di forma, tra l’aperta ostilità e i tentativi di insabbiamento da parte delle istituzioni ucraine. È una storia che è importante far conoscere, perché da un lato mostra il valore della libera informazione e l’effetto che questa libertà può avere. Infatti, Andy ha portato le vite dei civili ucraini davanti ai nostri occhi, ma ha mostrato anche quale prezzo può avere questa libertà. La verità può disturbare il potere, che tante volte tenta di silenziarla con la forza».

Ossigeno per l’informazione ha seguito con un proprio inviato tutte le udienze del processo per l’uccisione di Andrea Rocchelli e ha realizzato il dossier “Guerre, giornalisti uccisi e impunità”, che documenta la lunga ricerca di verità e giustizia. Nel 2022 Ossigeno ha anche realizzato il documentario video “Ciao Andy, un abbraccio da Pavia”, raccogliendo le voci degli amici del fotoreporter, per tenere viva la memoria e promuovere una cultura del giornalismo libero, giornalismo che deve essere protetto e promosso anche dalle istituzioni. La storia di Andy e una ricca documentazione del suo lavoro si possono consultare nell’archivio online Ossigeno-Cercavano la verità.

GB

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.