Avezzano. Dopo un chiarimento il Comune rinuncia a fare causa al giornalista di Site.it

In una seduta di mediazione Claudio Abruzzo ha riconosciuto che alcuni termini da lui utilizzati hanno indotto in errore i lettori sull’operato dell’amministrazione

OSSIGENO 3 luglio 2025 – La causa giudiziaria avviata dal sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio per avere 200 mila euro di danni dal giornalista Claudio Abruzzo, autore di due articoli considerati diffamatori, pubblicati su Site.it, un giornale online a diffusione locale di cui il giornalista è collaboratore (vedi i dettagli) si è chiusa prima ancora di iniziare, grazie a un chiarimento fra le parti,. L’accordo è stato raggiunto in una seduta di mediazione che si è svolta il 23 maggio 2025.

OSSIGENO si congratula per questa felice conclusione, che è merito di entrambe le parti e  si rallegra per la scelta della soluzione che è proprio quella che Ossigeno aveva pubblicamente auspicato fin dal primo momento. Questa soluzione è sempre la migliore, perché consente di ottenere un ristoro immediato della reputazione, evita lunghi processi e fa risparmiare spese legali considerevoli. Questa soluzione è sempre possibile quando ciascuna delle parti si mostra ragionevolmente interessata a confrontarsi nel merito ed è disposta a eliminare il presunto danno da diffamazione chiarendo pubblicamente il senso delle proprie affermazioni.

L’ACCORDO – In base all’accordo raggiunto ad Avezzano, Claudio Abruzzo ha dichiarato il proprio rammarico per l’accaduto e ha precisato che egli, per i contenuti riportati negli articoli contestati, pubblicati il 7 e il 9 gennaio 2025, ha preso spunto da alcuni post pubblicati sul profilo Facebook personale della dott.ssa Loreta Ruscio, ex assessore al personale del Comune, dalla normativa legislativa di riferimento, da atti consultabili sull’albo pretorio e da proprie valutazioni in merito alle dinamiche amministrative locali. Prendendo atto delle osservazioni formulate dall’Amministrazione Comunale di Avezzano e tenuto conto delle reazioni suscitate nella pubblica opinione ed evidenziate dai commenti rilevati in calce agli articoli medesimi, pubblicati sui social, ha riconosciuto che alcuni dei termini da lui utilizzati, hanno indotto in errore taluni lettori determinando negli stessi una percezione distorta dell’operato dell’ Amministrazione comunale e degli uffici coinvolti e per questo ha espresso formale e sincero rammarico. In base all’accordo sottoscritto, queste dichiarazioni sono state pubblicate sul giornale site.it 

DAVIDE E GOLIA – La sproporzione delle forze fra querelante e querelato è una questione che emerge sempre  nei processi per diffamazione promossi da un ente pubblico nei confronti di un singolo giornalista, di solito promossi soltanto contro l’autore dell’articolo contestato, lasciando fuori il giornale per cui scrive. Questi processi isolano il giornalista e gli impongono spese di difesa che dovrebbero spettare al suo editore. Come evitare queste forme di cecchinaggio legale? Questa è una delle molte questioni che una vera riforma delle norme vigenti sulla diffamazione a mezzo stampa dovrebbe affrontare.  Ma per questo bisogna attendere tempi migliori. Nel frattempo lo Sportello Legale di Ossigeno è aperto per fornire consigli e pareri e per aiutare i freelance ad accedere all’assistenza legale ASP

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