Ossigeno per l'Informazione segnala questo episodio riservandosi di acquisire ulteriori dettagli significativi prima di inserirlo tra le violazioni verificate

Realizzato nell'ambito del progetto OSSIGENO M.A.P. - MONITOR ASSIST AND PROTECT, co-finanziato da GMDF (Global Media Defense Fund), il Fondo creato nell'ambito della Campagna Globale per la Libertà dei Media nel quadro del Piano d'Azione dell'ONU per la Sicurezza dei Giornalisti e la tematica dell'Impunità. Il GMDF è stato sviluppato con l'obiettivo di facilitare la libertà dei media e migliorare l'accesso dei giornalisti ad una tutela legale specializzata e sensibile alla diversità di genere. Gli autori sono responsabili della scelta e della presentazione dei fatti contenuti in questa pubblicazione e delle opinioni ivi espresse, che non sono necessariamente quelle dell'UNESCO e non impegnano l'UNESCO.

Giugno 2022 – 53 Probabili violazioni rilevate da Ossigeno

OSSIGENO luglio 2022 – Nel mese di giugno 2022 Ossigeno per l’Informazione ha rilevato 13 casi di probabili intimidazioni e minacce nei confronti di 53 giornalisti, blogger e altri operatori dei medi, 40 uomini e 13 donne (25%). L’Osservatorio segnala questi 13 episodi invitando a fornire elementi utili per dire con certezza che sono violazioni del diritto di informazione e accertare se i cronisti coinvolti meritano aiuto e assistenza.

TIPO DI INTIMIDAZIONE – Dei 13 episodi rilevati, 7 (54%) riguardano “Denunce e azioni legali” e 6 (46%)“Avvertimenti”.

PROVENIENZA DEGLI ATTACCHI – Su 13 episodi, il 30% (4) hanno una matrice di tipo sociale, 3 una matrice pubblica, 3 hanno matrice mediatica (23% ciascuna). Per il restante 24% , abbiamo 1 matrice imprenditoriale, 1 sconosciuta e una proviene da altro (ambiente internazionale).

LE REGIONI PIU’ COLPITE – Al primo posto Lazio e Lombardia con 3 episodi seguita da Sardegna, Campania e Sicilia con 2 episodi ciascuna. Un episodio è stato registrato in Piemonte.

IL TREND – Rispetto al mese di maggio gli episodi risultano in diminuzione (- 44%), con un rapporto stabile nel numero di uomini e donne (- 2%) . Circa il tipo di intimidazione, le “denunce e azioni legali” continuano ad essere prevalenti, con il 54% del totale, ma si registra che il restante 46% riguarda solo “Avvertimenti” e nessuna altra categoria intimidatoria. La provenienza degli attacchi diventa più omogenea, ma conferma la prevalenza di quelli di tipo sociale. Il dato delle Regioni si allinea a quello di maggio: Lazio e Lombardia sono le più colpite.

Sardinia Post – CAGLIARI – L’avvocato Salvatore Casula ha intimato alla testata Sardinia Post di rimuovere immediatamente dal proprio sito un articolo riguardante un suo assistito, Enrico Gaia. cancellandolo anche dai social della testata e chiedendone la deindicizzazione sui motori di ricerca (leggi qui). Secondo la testata però la lettera inviata dall’avvocato non smentisce nulla di quanto riportato nell’articolo originario, pubblicato il 24 febbraio 2022, ma anzi si palesa come l’annuncio di una querela bavaglio. L’Ordine dei giornalisti della Sardegna è intervenuto con una lettera aperta rivolta al Presidente dell’Ordine degli avvocati, nella quale si legge: “Avviene che, talvolta, la parte che si considera offesa prometta querela (in genere per diffamazione) con preannuncio di richiesta di risarcimenti (talvolta talmente elevati da apparire persino improbabili). Querele di questo tipo, anche solo annunciate, noi giornalisti le definiamo “querele bavaglio”, perché, sortiscono inevitabilmente l’effetto di intimidire il giornalista coinvolto il quale, pur convinto delle proprie ragioni, e senza aver subito alcuna condanna giudiziaria” (leggi qui). GB

Ilario Piagnarelli – NAPOLI – Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, durante una diretta social a fine aprile 2022 ha deriso il giornalista di RaiNews24 Ilario Piagnerelli, ridicolizzandolo per il suo cognome. In quei giorni il giornalista era inviato nelle zone di guerra dell’Ucraina (leggi qui). Vincenzo De Luca ha detto: “Per due mesi ho visto anche il corrispondente della Rai che si metteva davanti a mucchi di macerie. Si chiama Piagnerelli. Ora già siamo in teatro di guerra e mandiamo il giornalista Piagnerelli? Mandiamo Allegri, Benvenuti. Invece Piagnerelli che fa servizi circondato da detriti. Ora non lo guardo più perché mi sono stancato”. Il giornalista ha ricevuto la solidarietà del consigliere di amministrazione Rai Riccardo Laganà. GB

Domenico Quirico e Massimo Giannini – TORINO – «Quirico non auspicò la morte di Putin». Il 9 giugno 2022 Giorgia De Palma, gip di Torino, ha accolto la richiesta del p.m., e ha archiviato la querela dell’ambasciatore russo Sergey Razov contro l’editorialista de ‘La Stampa’ Domenico Quirico, il direttore Massimo Giannini e la società editrice (leggi) accusati di istigazione a delinquere ed apologia di reato in relazione ad un articolo a firma di Domenico Quirico  in relazione all’articolo ‘Se uccidere il tiranno è l’unica via d’uscita’ pubblicato il 22 marzo 2022. L’autore e il giornale, secondo l’ambasciatore, avevano agito fuori dall’etica, dalla morale e dalle regole del giornalismo. Come riporta primaonline.it si trattava di un excursus storico filosofico sul fenomeno del tirannicidio. Domenico Quirico replicò: “Suggerirei all’ambasciatore russo di leggere una migliore traduzione del pezzo, dove sottolineavo che l’idea ahimè abbastanza corrente che l’unico modo di risolvere il problema sia che qualche russo ammazzi Putin fosse priva di senso e immorale, e in secondo luogo che non porterebbe a niente e anzi porterebbe a un caos maggiore”. Le motivazioni dell’archiviazione hanno ricalcato la tesi difensiva del giornalista. LT

Tommaso Lui – BAREGGIO (MI) – Tommaso Luè, referente di Italia Viva di Bareggio (MI) e titolare di una pagina ufficiale su Facebook, qualche giorno prima del 25 aprile 2022 ha scritto un commento relativo alla presenza della bandiera della Nato al corteo della Festa della Liberazione, ed è stato coperto di insulti e minacce dagli utenti del social. Oltre agli insulti alcuni hanno scritto che sanno dove abita. Questi altri commenti: “Ti veniamo a prendere”, “Ti lancerò del piscio appena ti vedo”, “Io porto la benzina” i commenti al suo posto. Come riporta Prima Milano Ovest, Tommaso Luè si è rivolto alla locale Stazione dei Carabinieri per raccontare e minacce ricevute, ma poi ha deciso di non denunciare gli ignoti autori. LT

Monica Ricci Sargentini – MILANO – La giornalista Monica Ricci Sargentini, redattrice del Corriere della Sera, è stata sospesa per tre giorni dal lavoro e dallo stipendio, per aver rilanciato un’iniziativa di protesta di alcuni lettori contro un articolo di Roberto Saviano nel quale lo scrittore parlava di legalizzare la prostituzione (leggi qui), pubblico sul Corriere della Sera. La giornalista ha dato notizia sui propri social di una mobilitazione contro l’articolo . L’articolo ha suscitato numerose critiche. Anche la giornalista ha espresso pubblicamente la propria contrarietà alle tesi di Saviano.  GB

Lisa Di Giuseppe – ROMA –La giornalista Lisa Di Giuseppe, cronista parlamentare del quotidiano ‘Il Domani’, il 19 maggio 2022 è stata allontanata dalla tribuna stampa della Camera dei deputati perché il suo abbigliamento è stato giudicato non conson. Lei indossava un classico tubino senza maniche, giudicato “inappropriato con le spalle non sufficientemente coperte”. Una assistente parlamentare l’ha invitata a coprirsi, ma non avendo con sé neanche un foulard ha dovuto abbandonare la postazione, mentre le deputate in aula indossavano anch’esse, per il caldo, abiti e camicette senza maniche. Come riporta la Repubblica, la giornalista ha denunciato l’accaduto e dopo le polemiche ha ricevuto le scuse della vicepresidente di Montecitorio Maria Elena Spadoni. GB

Paolo Borrometi – RAGUSA – Il 30 maggio 2022 il tribunale di Ragusa ha condannato in primo grado Cristina Cilenti per diffamazione aggravata nei confronti del giornalista Paolo Borrometi.Dovrà pagare mille euro di multa, un risarcimento alla parte civile e le spese legali. La donna aveva commentato un post diffamatorio scritto da altra persona in relazione ad un articolo di Paolo Borrometi, scrivendo frasi ingiuriose contro di lui. Lo riporta la FNSI.

Il 31 maggio 2022 il tribunale di Ragusa ha condannato in primo grado anche Gaetano Tiralongo, ritenuto colpevole di diffamazione aggravata nei confronti di Paolo Borormeti. E’ stato condannato alla multa di 700 euro, al pagamento delle spese processuali, e della parte civile oltre al risarcimento danni alla parte civile. Vedi la notizia sul sito della FNSI. L’uomo aveva rivolto insulti anche ai familiari di Borrometi. LT

CAIVANO (NA) – A giugno 2022 il giornalista Pino Grazioli è stato querelato per diffamazione aggravata da Alfredo Romeo, editore de ‘il Riformista’, perché in alcune sue dirette sul web, lo aveva definìto ‘pluripregiudicato e truffatore’, che sul suo giornale giustificava la camorra invece di dare solidarietà a lui per le continue minacce ricevute. Lo riporta ilgiornaledicaivano.it L’attacco di Pino Grazioli all’editore era una risposta ad articoli del ‘Riformista’ in cui si definiva sciacallaggio il suo modus operandi nell’inchiesta sulla scomparsa del giovane Antonio Natale, trovato cadavere a Caivano (Napoli) ad ottobre 2018. Pino Grazioli aveva fornito un contributo alle indagini e aveva pubblicato sulla sua pagina Facebook, durante le dirette, le immagini dei presunti assassini, tutt’ora in carcere, che aveva ripreso dai loro profili social. Da qui le critiche di Alfredo Romeo, che lo aveva accusato di scarsa deontologia professionale. LT

ROMA – La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha annunciato querela per diffamazione contro le trasmissioni di La7 “Di Martedì” e “Otto e 1/2”. L’annuncio è stato fatto tramite un video social diffuso il 16 giugno 2022 (vedi qui). Giorgia Meloni ha detto: “Voglio sapere se in questa Nazione c’è ancora il diritto di non essere di Sinistra, senza rischiare di diventare vittime dello spostato di turno perché gli hanno insegnato a odiarti. Ora basta signori, ora iniziamo tutti ad assumerci le nostre responsabilità”. GB

CAGLIARI – Come riporta Il Fatto Quotidiano, il vicedirettore de La Gazzetta dello Sport Andrea Di Caro è stato rinviato a giudizio a giugno 2022 per il contenuto di un editoriale del maggio 2021 sul presidente della Fiorentina Rocco Commisso, secondo cui “l’allusione alla mafia offende l’intera comunità italoamericana”. Il gup di Cagliari, dove è incardinato il processo perché la prima copia del giornale viene stampata nel capoluogo sardo, ha ritenuto fondata la querela del presidente della Fiorentina. Nell’articolo il presidente viola era stato chiamato “don Rocco” a causa dei toni utilizzati in una conferenza stampa in cui aveva attaccato i giornalisti. “Più che da un gangster movie di Coppola o Scorsese, sembra uscito da un film poliziottesco all’italiana di Serie B”. Rocco Commisso si è sentito colpito nelle sue origini e nel suo percorso di vita di “self made man”. Per lui La Gazzetta aveva “offeso la reputazione dell’intera comunità italoamericana, che quotidianamente si batte per sradicare l’orribile stereotipo che associa lo stigma della criminalità organizzata ai nostri connazionali d’Oltreoceano”. La Gazzetta si era appellata al diritto di critica, ma il giudice ha stabilito che l’accusa sussiste e ha disposto il rinvio a giudizio del giornalista. LT

LECCO – Come riporta La Provincia di Lecco, a fine giugno 2022 ha avuto inizio il processo a Nina Palmieri, giornalista, Carlotta Bizzarri, autrice, e Piersilvio Berlusconi (legale rappresentante di Mediaset), per vari servizi andati in onda nel 2020 e nel 2021 sulla presunta ‘tutela e detenzione forzata’ in casa di riposo di Carlo Gilardi, un anziano e facoltoso professore a riposo, che si era rivolto alla trasmissione ‘Le Iene’ di Italia1 per essere ‘liberato’. La querelante è l’avvocata Elena Barra, amministratrice di sostegno dell’ex docente del Parini di Lecco, che si è ritenuta diffamata da interviste fatte da Nina Palmieri che lasciavano intendere che lei avesse avuto condotte tese a danneggiare l’uomo per appropriarsi del suo ingente patrimonio. LT

ROMA – Marco Violi, editore e direttore responsabile di Romagiallorossa.it, ha denunciato per diffamazione i giornalisti Andrea Di Carlo (Repubblica e Teleradiostereo), Alessandro Austini (TeleradioStereo), Augusto Ciardi de LaRoma24h e il suo direttore Matteo De Rose per articoli e commenti televisivi ritenuti offensivi nei suoi confronti e in quelli della sua testata. Frasi tipo “pseudo esperti di mercato puntano sulle loro dirette social nel convincere tutti che l’affare si farà”, “Chi parla di Ronaldo alla Roma è un malato”, “improbabili comunicatori”. Tutto riferito al ventilato acquisto di Cristiano Ronaldo da parte della Roma. Marco violi chiede anche la radiazione dei giornalisti dall’Odg. Lo riporta la stessa Romagiallorossa (leggi 1 e leggi 2). LT

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