Libertà di stampa

Guerra a Gaza. Cambia il vento. UE critica Netanyahu ma senza il voto dell’Italia

Al Consiglio Europeo 17 ministri degli esteri su 27 hanno deciso di rivedere l’accordo di partenariato con Israele per violazione dei diritti umani

OSSIGENO 24 maggio 2025 – Negli ultimi giorni sembra cambiato il vento. Sono diventate più numerose, più corali e più autorevoli le voci che condannano il massacro dei civili palestinesi per mano dell’esercito di Israele e il blocco delle forniture di cibo e aiuti umanitari alla popolazione di Gaza.  Soprattutto anche la maggioranza dei governi dell’Unione Europea ha cominciato ad alzare la voce contro il comportamento del governo di Tel Aviv, con la decisione  Consiglio Ue di avviare in segno di protesta una revisione dell’accordo di partenariato commerciale con Israele, in vigore da 25 anni.  La decisione accoglie in parte la richiesta che Ossigeno per l’Informazione e altre 59 organizzazioni di vari pesi ad agosto 2024 hanno rivolto all’allora Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, e ai governi dei Paesi membri dell’Unione con una lettera aperta.

Quella lettera, riproposta da Ossigeno nei giorni scorsi (leggi), chiede che l’Europa prenda provvedimenti per fermare la strage di giornalisti palestinesi a Gaza (circa 180 quelli accertati finora dal Commitee to Protect Journalists) e altre gravissime violazioni della libertà di stampa e dei diritti umani. In particolare si chiedeva che l’Europa – oltre ad emettere nuove sanzioni nei confronti dei responsabili degli abusi e delle violazioni dei diritti umani ai danni dei palestinesi – sospendesse appunto il Trattato di associazione Ue-Israele. Quella richiesta – rimasta finora inascoltata – è stata ora sostanzialmente accolta in seno al Consiglio, con diciassette voti favorevoli, fra cui quelli di Spagna, Belgio e Irlanda, paesi che manifestano già da tempo la volontà di reagire con iniziative concrete. E’ da registrare, allo stesso tempo, che invece Italia,  Germania, Ungheria, Croazia, Bulgaria, Cipro, Grecia, Repubblica Ceca e Lituania non hanno votato la favore della decisione.

Il Consiglio ha deciso una “revisione” del Trattato con Israele, ai sensi dell’art. 2 che pone come condizione il rispetto dei diritti umani. La revisione e affidata alle sezioni competenti Commissione Ue e alla nuova responsabile per la politica estera dell’Unione, Kaja Kallas.  Intanto il Regno Unito ha sospeso i negoziati che erano in corso con Israele per stipulare un nuovo accordo commerciale e ha annunciato che sarà rivista la relazione fra i due paesi.

La situazione umanitaria a Gaza ha raggiunto da tempo livelli inaccettabili, a causa del blocco degli aiuti umanitari che dura da oltre due mesi, mentre Israele prosegue l’occupazione militare della Striscia con bombardamenti che ogni giorno causano un numero imprecisato  di altre vittime civili, che si aggiungono alle oltre 50 mila registrate dall’inizio del conflitto contro Hamas. Una situazione che continua a causare vittime anche fra i giornalisti palestinesi, gli unici che possono testimoniare direttamente quanto accade nella Striscia, visto che il governo di Benjamin Netanyahu continua a impedire l’ingresso dei reporter stranieri che rifiutano di essere embedded nel suo esercito. Per raccontare la guerra di Israele occorrono giornalisti liberi di documentare ciò che vedono e di renderlo pubblico senza chiedere alcun permesso. LB

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