Ossigeno per l'Informazione segnala questo episodio riservandosi di acquisire ulteriori dettagli significativi prima di inserirlo tra le violazioni verificate

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Marsala. Prosciolti 2 accusati di tentata violenza contro giornalisti di Tp24

Per il giudice il fatto non costituisce reato. Nel mirino direttore e redattori per la pubblicazione di una notizia sgradita

OSSIGENO 6 ottobre 2022 – Il giudice di Marsala Giorgio Lo Verde ha prosciolto due persone con precedenti penali per droga accusati di aver minacciato su Facebook, nel 2018, il giornalista Giacomo di Girolamo, direttore del notiziario online TP24 e i redattori dello stesso giornale con l’intento di costringerlo a rimuovere e cancellare una notizia. Il proscioglimento è stato deciso perché “il fatto non costituisce reato”. Lo ha riferito l’Agenzia Ansa.

Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a otto mesi di reclusione. Di Girolamo ha commentato: “Aspetto le motivazioni del giudice perché, se questa non è una minaccia, allora davvero non capisco cosa sia. Non mi hanno mai fermato le minacce, né le lettere anonime o la polvere da sparo. A testa alta, vado avanti”.

Anche Ossigeno attende di leggere le motivazioni per esprimere un commento motivato sulla decisione del giudice.

Il processo per tentata violenza privata era nato dai post pubblicati il 2 luglio 2018 su Facebook dai due imputati, accusati di aver tentato di costringere la testata giornalistica on line di Marsala ad eliminare la parte di un articolo su un incidente stradale mortale in cui si faceva riferimento ai precedenti penali della vittima, Calogero Bertoldo, 33 anni.

Di Girolamo, che si era  costituito parte civile con l’assistenza dell’avvocato Valerio Vartolo, ha commentato: “Questa sentenza, nel suo piccolo, aggiunge un ulteriore tassello a un clima di crescente tensione intorno ai giornalisti. Mi riferisco alle richieste di risarcimento danni sempre più alte, e sempre più pretestuose, ai decreti penali di condanna che trattano i giornalisti come se fossero degli scapestrati che vanno a insultare la gente senza avere né arte, né parte. Penso a tutto l’odio che ogni giorno tramite i social si riversa, impunito, sul nostro lavoro, e che da questa sentenza sembra trarre nuova legittimità. Sono sempre più convinto che l’informazione sia un baluardo imprescindibile per una comunità”.

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