Memoria. Andrea Rocchelli. Chi era. Che giustizia ha avuto

La vita e la drammatica fine del fotoreporter di Pavia ricostruite sul sito di Ossigeno per l’Informazione “Cercavano la verità°, insieme alle fasi del processo di Pavia concluso con una clamorosa condanna. Un podcast di Mario Calabresi

OSSIGENO 24 maggio 2020 – Sette dei 30 giornalisti italiani uccisi in Italia e all’estero mentre “Cercavano la verità” furono uccisi un giorno di maggio. Uno di essi, Andrea Rocchelli, fu ucciso il 24 maggio di sei anni fa, nel 2014 in Donbass, nell’Ucraina Orientale, mentre documentava le condizioni di sofferenza dei civili intrappolati durante il conflitto armato iniziato un mese prima al confine con la Russia.

La sua vita e la drammatica vicenda della sua morte sono ampiamente ricostruite nel sito web Cercavano la verità (giornalistiuccisi.it) creato da Ossigeno per l’Informazione (ossigeno.info). Con la stessa attenzione sono documentate le storie, non meno interessanti, degli altri 29 cronisti uccisi mentre lavoravano in prima linea per assolvere il diritto-dovere di informare.

IL PROCESSO DI PAVIA – Il sito offre anche una ricostruzione esclusiva del processo che si è svolto un anno fa a Pavia e si è concluso con la clamorosa condanna, a 24 anni di carcere, di un italo-ucraino che militava nella Guardia Nazionale Ucraina. Questa sentenza, emessa nel luglio 2019,  ha segnato una grande novità nel campo dell’accertamento delle responsabilità per l’uccisione dei giornalisti in zone di guerra. Il condannato, Vitaly Markiv, nato nel 1989 , viveva già da molti anni in Italia. Nel 2014, quando è esploso il conflitto del Donbass, è tornato in Ucraina arruolandosi da volontario.  La Corte di Assise ha emesso una condanna più pesante di quella richiesta dal pm Andrea Zanoncelli (18 anni). La sentenza è stata contestata dalle autorità ucraine e da altri. Ora si attende il processo d’appello.

CHI ERA – Originario di Pavia, “Andy” Rocchelli quel 24 maggio era insieme ad Andrej Mironov, giornalista e attivista politico russo, suo grande amico e collega, che morì insieme a lui, e al fotoreporter francese, William Roguelon, che rimase gravemente ferito. Furono colpiti da colpi di mortaio esplosi da militari dell’Esercito e della Guardia nazionale ucraini schierati contro gli indipendentisti filorussi.

Andy aveva 30 anni ed era un fotoreporter di grande valore. Sue foto sono state pubblicate da testate italiane e internazionali. Aveva viaggiato molto con la sua attrezzatura fotografica, in Nord Africa,  in Russia e in Europa dell’Est. Da testimone collettivo, era sempre intento a documentare la condizione dei più deboli e violazioni dei diritti umani.

PODCAST – Pochi giorni fa, il giornalista Mario Calabresi ha ricostruito la storia di Andy Rocchelli nel podcast  La volpe scapigliata, la cui prima puntata si può ascoltare sui siti del settimanale Venerdì e del quotidiano La Repubblica  (vedi )

LB/ASP

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