Ossigeno difende in giudizio cronista picchiata a Ferragosto sulla spiaggia di Palermo

Si occuperà della costituzione di parte civile di Rossella Puccio, che lancia una proposta – L’avv. Andrea Di Pietro: queste violenze vanno oltre il livello di guardia 

OSSIGENO 17 novembre 2021 – Ossigeno per l’Informazione ha accolto la richiesta di assistenza legale di Rossella Puccio, la giornalista aggredita sulla spiaggia di Punta Barcarello, nei pressi di Mondello, il 15 agosto 2020, e si occuperà della sua costituzione di parte civile nel processo penale che si aprirà contro i suoi aggressori a gennaio 2022 al Tribunale di Palermo.

Sono dieci le persone imputate per quella violenta aggressione di Ferragosto 2020, contro la giornalista freelance, un’amica che l’accompagnava e aveva provato a difenderla, e alcuni carabinieri intervenuti per sottrarla alla furia degli aggressori. Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di lesioni personali aggravate, violenza e minacce. Per quell’episodio sono state applicate misure cautelari nei confronti di tre persone. Gli imputati – tra i 17 e i 58 anni – sono accusati di aver agito con la stessa violenza nei confronti dei carabinieri intervenuti in difesa della giornalista. La giornalista quel giorno è stata colpita con calci, pugni, testate, morsi riportando 15 giorni di prognosi, ha deciso di costituirsi parte civile e ha chiesto a Ossigeno per l’Informazione di assisterla.

Lo Sportello legale gratuito di Ossigeno per l’informazione vedi , in collaborazione con Media Defence, ha accolto la richiesta, per tre ragioni: la particolare gravità delle violenze subite da questa giornalista, il suo isolamento a fronte di una violenza così selvaggia, e l’auspicio che la celebrazione di questo processo dimostri con l’evidenza dei fatti, con i risultati delle indagini, fino a quale punto il giornalismo di cronaca in alcune parti della libera Italia sia diventato rischioso, impopolare, detestato, contrastato con la violenza più bieca.

Rossella Puccio stava documentando con riprese video un intervento dei carabinieri sulla spiaggia libera di Barcarello per sgombrare le numerose persone che, in violazione dei divieti di assembramento anti Covid, avevano installato un accampamento per festeggiare all’aperto il Ferragosto, com’è tradizione di alcune famiglie palermitane.

“Ho dovuto fare i conti da sola con questa brutta vicenda. La solidarietà in questi casi è utile, ma non basta. Ossigeno mi ha teso una mano concreta con l’assistenza legale. Siamo giornalisti, ci occupiamo di parole e non dovremmo svuotarle con le azioni”, dichiara a Ossigeno Rossella Puccio.

L’AVVOCATO Andrea Di Pietro, coordinatore dell’Ufficio di assistenza legale dell’Osservatorio, che assisterà in giudizio Rossella Puccio, afferma: “Ossigeno garantirà a Rossella Puccio, in quanto vittima di aggressione durante l’esercizio della professione giornalistica, il diritto di costituirsi parte civile in giudizio e di chiedere al Tribunale di Palermo, oltre alla condanna alla pena prevista per i reati commessi, anche la condanna dei suoi aggressori al risarcimento dei danni morali e materiali subiti. La violenza che spesso si innesca contro i giornalisti per questioni banali o per semplice insofferenza verso la categoria ha ormai superato il livello di guardia”.

LA PROPOSTA – “Ho subito un forte stress post traumatico dopo quell’esperienza – racconta la giornalista – per questo colgo l’occasione per lanciare una proposta di ulteriore aiuto concreto per i giornalisti che subiscono minacce: l’istituzione di uno sportello di supporto psicologico. Potrebbe occuparsene l’Ordine – dice -. Il trend delle minacce è in aumento; la maggior parte dei cronisti lavora da freelance e non ha le risorse per permettersi un aiuto del genere, che invece è importante per superare la paura”.

I FATTI – Il 15 agosto del 2020, sulla spiaggia di Punta Barcarello, Rossella Puccio fu aggredita violentemente in presenza di numerose persone che assistettero alla scena senza intervenire.

“Ricordo ancora che, mentre venivo colpita, ho chiesto a un signore di aiutarmi; mi ha risposto con un ‘no’ – dice a Ossigeno la giornalista – Ancora oggi, a distanza di due anni, ricordo immagini molto forti, ma vaghe”.

Per lei non è facile ricordare quei momenti: calci, pugni, testate al volto, segni sul corpo compatibili con dei morsi. Tra gli aggressori c’erano delle donne: “ho viva l’immagine di una donna con il suo bambino in braccio che mi colpisce”.

Rossella Puccio si trovava a Sferracavallo con un’amica. Aveva visto sfilare diverse auto dei carabinieri in direzione di Punta Barcarello. Aveva con sé l’attrezzatura da ripresa video e aveva deciso di seguire le volanti, intuendo che sarebbero intervenuti per sgomberare la spiaggia dalle tende montate abusivamente in vista della notte di Ferragosto.

Una volta sul posto aveva iniziato a girare le immagini. Una signora l’aveva bloccata chiedendole di non riprendere i bambini. Pochi minuti dopo, il gruppo di violenti le si era scagliato contro. “Non era certo la prima aggressione – ha raccontato Puccio – ma è stata particolare sia per la violenza con la quale hanno agito, sia perché era completamente immotivata”. Soltanto l’arrivo dei carabinieri aveva liberato dalla morsa degli aggressori la cronista e l’amica, che nel frattempo aveva provato a difenderla, venendo a sua volta aggredita. La giornalista e l’amica furono medicate al Pronto soccorso dell’ospedale Cervello di Palermo. Il 16 agosto Puccio aveva presentato denuncia ai carabinieri. RDM

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