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Roma. 9 provvedimenti cautelari per l’aggressione ai giornalisti al Circo Massimo

Sono accusati di avere assalito cronisti e forze dell’ordine durante una manifestazione di protesta. Il gip: c’era una ‘precisa strategia’ di attacco

OSSIGENO 26 aprile 2021 – Il gip del Tribunale di Roma Ezio Damizia, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare a carico di nove persone per gli scontri avvenuti al Circo Massimo il 6 giugno del 2020 durante una manifestazione di ultras di varie tifoserie calcistiche e di militanti di estrema destra su cui ha già riferito Ossigeno (vedi). Negli scontri rimasero feriti dieci agenti e un videomaker. Si è trattato, si legge nel provvedimento, di “una precisa strategia caratterizzata da comportamenti aggressivi e violenti orientati contro le forze dell’ordine e gli organi di stampa”.

I FATTI – Centinaia di ultras di tifoserie provenienti da tutta Italia e i militanti di Forza Nuova e Casa Pound riuniti al Circo Massimo a Roma, protestavano contro i provvedimenti restrittivi del governo per contenere la pandemia da Covid. Aggressioni e violenze iniziarono dopo una lite fra alcuni organizzatori nata perché uno di loro aveva rilasciato dichiarazioni a un giornalista. Furono lanciati bombe carta, sassi e bottiglie contro giornalisti e poliziotti al grido di “Giornalista terrorista”. Rimasero feriti dieci poliziotti e un videomaker, colpito alla testa con l’asta di una bandiera.

L’INDAGINE – I pm di piazzale Clodio, con l’ausilio della polizia e della DIGOS, hanno ricostruito l’accaduto e identificato alcuni responsabili che, il 20 aprile 2021, sono stati raggiunti da provvedimenti cautelari del gip Damizia. La manifestazione, scrive il giudice Damizia, “organizzata e pubblicizzata con l’intento di esprimere un dissenso verso i provvedimenti del governo, è diventata invece il pretesto per porre in essere studiate e programmate azioni di guerriglia urbana che hanno avuto come bersaglio i giornalisti e le forze dell’ordine”. LT

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