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Spoleto. Condannato per calunnia il banchiere che querelò ‘TuttOggi’

La querela contro Carlo Ceraso presentata da Leodino Galli, ex consigliere della BPS, fu archiviata e il pm apri indagini su di lui. Ossigeno: ecco un esempio di come si possono contrastare le querele temerarie e infondate

OSSIGENO 24 febbraio 2023 – La sentenza di condanna emessa il 24 febbraio 2023 a Spoleto contro Leodino Galli dimostra che, contrariamente a quanto sostiene qualcuno, nel nostro ordinamento ci sono norme efficaci per contrastare, com’è necessario, il grave e intenso abuso che molti fanno del diritto di querelare per diffamazione, trasformandolo in uno strumento di intimidazione per via legale.

Questo procedimento (che Ossigeno ha seguito passo passo schierandosi al fianco del querelato), mostra che il pubblico ministero e il giudice, ogni volta che archiviano una querela riscontrando che contiene accuse false o pretestuose (accade spesso), possono rinviare a giudizio il querelante per calunnia e ottenere la sua condanna.

Accade di rado, non perché sia difficile farlo, ma perché pochi magistrati si avvalgono di questa facoltà e non si capisce perché. Se lo facessero più spesso, ogni volta che si trovano nelle circostanze di questo processo, in Italia in breve tempo avremmo migliaia di querele infondate e pretestuose in meno e di conseguenza meno giornalisti imbavagliati, costretti a dimostrare la loro innocenza di fronte ad accuse false o esagerate.

Si dice che una rondine non fa primavera, ma a noi sembra già di scorgerne altre. ASP

LEGGI LA NOTIZIA DELL’ANSA SULLA SENTENZA DI SPOLETO

(ANSA). SPOLETO, 24 febbraio 2023 – Aveva denunciato per diffamazione a mezzo stampa il giornalista spoletino Carlo Ceraso nei confronti del quale era stata però disposta l’archiviazione del procedimento e quindi lo stesso pm aveva indagato per calunnia l’ex consigliere della Spoleto Credito e servizi Leodino Galli che ora il giudice unico della città umbra ha condannato a un anno e quattro mesi di reclusione pena sospesa (disponendo il risarcimento danni da quantificare in sede civile ma con una provvisionale di 10 mila euro).

Nel processo si sono costituiti parti civili l’Ordine nazionale dei giornalisti e la Federazione nazionale della stampa.

Secondo il difensore di Ceraso, l’avvocato Iolanda Caponecchi, si tratta del “primo caso del genere registrato in Italia”. “Nel quale – ha aggiunto – una cosiddetta querela temeraria si ritorce contro chi l’ha presentata. E’ anche significativo che il pubblico ministero abbia aperto d’iniziativa il procedimento per calunnia e non dopo una nostra denuncia”.

Ceraso era stato querelato per alcune notizie pubblicate sul sito Tuttoggi, sostenendo la veridicità della sua ricostruzione. Il procedimento era stato quindi archiviato e si era aperto quello a carico di Galli la cui difesa ha sostenuto la mancanza dell’elemento “soggettivo” del reato chiedendone l’assoluzione. Processo concluso con la condanna di oggi.

Il giudice ha anche disposto un risarcimento una tantum di 5 mila euro ciascuno per Ordine dei giornalisti e Fnsi. (ANSA)

Condannato per calunnia dopo denuncia archiviata a cronista

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