Questo episodio rientra tra le violazioni verificate da Ossigeno per l'Informazione

Violazioni verificate

Teste di capretto sull’auto di una giornalista

A Catania Fabiola Foti (L’Urlo) ha segnalato la presenza di pregiudicati fra i portatori della statua della patrona Sant’Agata

Nella notte tra l’8 e il 9 febbraio 2019, ad Acicatena (Catania) qualcuno ha lasciato due teste di capretto, sanguinanti e spellate, sul parabrezza dell’automobile della giornalista Fabiola Foti, direttrice e co-editore del quotidiano online L’Urlo. La vettura era parcheggiata nelle vicinanze della sua abitazione.

Appena ha scoperto il fatto, Fabiola Foti ha chiamato i carabinieri e ha formalizzato la denuncia al Comando di Acicatena. La giornalista non sa dire chi può essere l’autore del gesto, che ha un evidente significato intimidatorio.

Ha ricevuto la solidarietà dell’Ordine, dell’Assostampa e dell’Unci Sicilia. Vicinanza a Foti è stata espressa anche dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e dal presidente della Commissione Antimafia Sicilia, Claudio Fava.  

Pochi giorni prima, il 6 febbraio, la cronista aveva pubblicato, in esclusiva, sul suo sito, alcune foto che ritraggono un pregiudicato catanese ripreso sotto la statua di Sant’Agata portata in processione. Proprio in quei giorni erano in corso a Catania gli annuali festeggiamenti per la patrona. Per quelle immagini aveva ricevuto sulla pagina Facebook della testata critiche e insulti come questo: “Fatevi i c. vostri”. Nel testo che accompagna le immagini, la cronista ha sottolineato che la presenza del pregiudicato infrangeva il regolamento dei festeggiamenti. Esso infatti impone che i portatori della statua siano incensurati e a tal fine devono sottoscrivere una autocertificazione relativa alla propria fedina penale, per “escludere connessioni con reati, tra gli altri, di mafia”. Il vecchio “capovara”, ricorda la giornalista, era stato sostituito proprio perché una foto aveva rivelato la presenza di un pregiudicato, fra i portatori della statua di Sant’Agata.

“Una cosa del genere non te l’aspetti proprio – ha detto la cronista a Ossigeno – Io continuo a scrivere e ho ripreso a pubblicare articoli sul tema. Il timore c’è ma mi sento appoggiata e forte per la grande solidarietà ricevuta”.

Foti scrive sull’organizzazione della festa di Sant’Agata dallo scorso ottobre 2018, evidenziandone tutte le criticità legate ai problemi di organizzazione e alle dinamiche interne per la spartizione dei compiti. Da ottobre a oggi ha pubblicato 16 articoli sul tema. Anche quest’anno lo svolgimento della processione era stato oggetto di polemiche. Foti, come altri cronisti, ha scritto del cambio di percorso della processione, voluto dal “capovara” per motivi di sicurezza, e che è adesso oggetto di un’indagine da parte della Procura di Catania per un presunto giro di scommesse clandestine sugli orari degli spostamenti del fercolo.   

RDM

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