Libertà di stampa

Ungheria. Orban silura un giornale. Proteste. Diecimila in piazza

Index.hu è stato comprato da un amico di Orban. Licenziato il direttore. Dimissionari i redattori. Intervenga l’UE, chiedono i difensori della libertà di stampa

Sabato 25 luglio 2020 decine di migliaia di dimostranti hanno marciato in corteo a Budapest su invito di Momentum (il partito liberale di opposizione). i manifestanti hanno rivendicato il rispetto della libertà di stampa da parte del governo guidato da Viktor Orban. Nel paese la libertà di stampa è considerata in gravissimo pericolo in seguito al licenziamento pretestuoso del giornalista Szabolcs Dull, direttore di index.hu, il giornale online ungherese più seguito dai lettori, il più critico nei confronti dell’operato del governo, il giornale che negli ultimi dieci anni passati ha pubblicato

innumerevoli inchieste giornalistiche, che ha portato alla luce molti scandali nei quali era coinvolto il governo. Anche i 70 degli 80 giornalisti della redazione si sono dimessi dopo aver appreso che l’editore non intende ritirare il licenziamento del direttore.

I guai dell’organo indipendente, uno dei pochi ancora attivi nel Paese, hanno avuto inizio quando un imprenditore vicino alle posizioni del premier nazional-populista ha rilevato il 50% della proprietà della società  editrice. A questo cambiamento dell’assetto proprietario è seguito il licenziamento del direttore, pretestuosamente accusato di aver fatto trapelare verso altri media dei documenti interni riservati che svelavano ciò che stava accadendo. “La nostra voce indipendente è in pericolo, rischiamo la chiusura”, commentò il direttore Szabolcs Dull dopo l’ingresso del nuovo socio. E dopo il suo licenziamento ha aggiunto: “La nostra storia è finita”. 

La vicenda di index.hu ha avuto subito una vasta eco internazionale, perché l’Ungheria di Viktor Orban è già sul banco degli accusati, come la Polonia, per il mancato rispetto delle regole dello stato di diritto. All’interno dell’Unione Europea c’è un fronte di paesi che chiede di sospendere le erogazioni di fondi comunitari a questi paesi (anche quelli per l’emergenza sanitaria) finché queste regole non saranno rispettate. La questione è stata discussa alche all’ultimo vertice europeo dei capi di stato e di governo.  Le violazioni della libertà di stampa sono uno dei capi d’accusa.

In seguito alla clamorosa vicenda di index-hu le organizzazioni internazionali dei giornalisti (la Federazione Europea dei Giornalisti, L’Associazione Europea dei Giornalisti e altre organizzazioni) hanno lanciato pubblici appelli per denunciare la violazione dei Trattati e e per chiedere all’Unione Europea di intervenire energicamente per chiedere alle autorità ungherese il pieno rispetto della libertà di stampa e dell’indipendenza dei media dal governo, in quanto queste clausole sono state sottoscritte con i Trattati di adesione all’Ue.

Viktor Orban, 57 anni, leader del partito Fidesz Unione civica ungherese, sospeso a tempo indeterminato dal Partito Popolare Europeo) ha penalizzato in vari modi la libertà e l’indipendenza dei media dal quando, nel 2010, ha conquistato la guida del governo di Budapest. Ha sistematicamente trasformato i media pubblici in organi di propaganda governativa ed ha messo a tacere numerosi organi indipendenti. Il più diffuso quotidiano ungherese, Nepszabadsag ha sospeso le pubblicazioni nel 2016, dopo essere stato comprato da un oligarca favorevole a Orban.

ASP 

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