Libertà di stampa

3 maggio. Omaggio a vittime mafie e cronisti alla Casa del Jazz

Istituzioni e giornalisti riuniti in occasione della Giornata Mondiale della Libertà di Stampa. Incontro sobrio e significativo. L’omaggio al Muro della Legalità

(Tutti gli interventi  citati si possono leggere a questo link )

“A voi e a tutte le vittime innocenti delle quali non abbiamo ancora notizie, vanno la nostra memoria e il nostro impegno”. La frase è incisa sulla lapide che conta i nomi di 900 vittime delle mafie, posta all’ingresso della Casa del Jazz di Roma. Qui il 3 maggio Ossigeno per l’Informazione – in collaborazione con Agcom e Unesco – ha celebrato la Giornata Mondiale per la Libertà di Stampa, indetta dall’Onu. Accanto alla lapide, dal 3 maggio dello scorso anno, c’è il Pannello della Memoria di Ossigeno: “Cercavano la verità. Ventotto nomi una sola storia” con i 28 nomi e volti dei giornalisti italiani uccisi nell’esercizio del proprio lavoro.

La pioggia non ha fermato la partecipazione di giornalisti, rappresentanti delle istituzioni e di enti di categoria che, con Ossigeno,  hanno voluto rendere omaggio con una corona d’alloro al monumento posto all’ingresso del parco romano – confiscato alla criminalità organizzata – che da ieri, si è guadagnato l’appellativo di Muro della Legalità. Anche Virginia Raggi, la sindaca di Roma che ha fatto pervenire a Ossigeno un messaggio, ha chiesto la collaborazione di tutti affinché “il Muro della Legalità diventi il luogo simbolico in cui riunirsi per ricordare l’importanza del rispetto dei diritti umani fondamentali e per trasmettere i valori della verità e della giustizia alle nuove generazioni”.

Una cerimonia sobria e densa di significato, arricchita dagli interventi – mai rituali – dei presenti, che hanno ricordato l’importanza di tutelare la libertà di stampa, pilastro fondamentale della democrazia. Memoria e difesa dei diritti sono state le due parole chiave alle quali Giuseppe Mennella, segretario di Ossigeno, ha fatto riferimento – nel suo discorso introduttivo – per condensare il senso della cerimonia.

“La ricerca di verità e giustizia – ha detto  Pietro Grasso, già presidente del Senato e socio onorario di Ossigeno  – resta uno dei capisaldi della democrazia” Il senatore ha espresso vicinanza e gratitudine a tutti quei giornalisti che quotidianamente lavorano divisi tra la passione, il dovere d’informare e la pretesa del silenzio di chi vorrebbe metterli a tacere con modalità che spesso si trasformano in minacce. “Vorremmo – ha detto  – che presto il Parlamento approvi una legge in grado di frenare quelle querele temerarie che troppo spesso bloccano l’attività dei giornalisti”.

Un auspico condiviso  dal vicedirettore de L’Espresso, Lirio Abbate, che ha sottolineato come le querele temerarie rischino di diventare una vera autocensura per piccoli editori e freelance. Abbate, che da anni vive sotto scorta, ha ringraziato Ossigeno per il lavoro svolto e – con amara ironia – ha chiesto di “ricordare da vivi i giornalisti. Stiamo accanto a ognuno di loro, ai piccoli e ai grandi giornalisti, invece di piangerli quando sono morti”.

La necessità di prendere consapevolezza del problema dei giornalisti minacciati e dell’importanza dell’informazione come “bene comune” è stata ribadita da Paola Spadari, la presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, che ha ricordato il triste primato della regione dove si è registrata la più alta percentuale di giornalisti minacciati. “Per questo noi collaboreremo con le istituzioni affinché appena possibile siano messi in calendario quei provvedimenti in grado di mettere i giornalisti al riparo da querele temerarie, minacce e aggressioni”, ha concluso la presidente.

E di collaborazione con le istituzioni e con gli organismi internazionali ha parlato Antonio Nicita, Commissario Agcom, che si è detto favorevole a “istituzionalizzare il più possibile la meritoria attività di Ossigeno per l’Informazione, per dimostrare che la difesa della libertà di informazione e del pluralismo è collegata anche alla tutela di chi ricerca la verità”. Nicita ha preso spunto dal messaggio di buon lavoro inviato a Ossigeno  da Dunja Mijatovic, la Commissaria per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa.  Mijatovic si augura che la collaborazione fra Ossigeno e l’AgCom per celebrare la ricorrenza del 3 maggio “possa essere ulteriormente sviluppata in Italia e possa servire da esempio in altri paesi per rafforzare la sicurezza dei giornalisti”. Nel messaggio, che il presidente di Ossigeno Alberto Spampinato ha commentato durante la cerimonia, la Commissaria ha espresso apprezzamento per il monitoraggio delle violazioni della libertà di stampa e degli attacchi ai giornalisti, condotto in Italia da Ossigeno, che – dice Mijatovic – rappresenta “un buon esempio di come si possono attuare le raccomandazioni rivolte agli Stati membri dal Consiglio d’Europa, dal Parlamento europeo e dalle Nazioni Unite. Il monitoraggio – ha concluso – ha già prodotto un risultato importante: rendere il problema degli attacchi ai giornalisti più visibile e impossibile da negare”.

Tra gli altri ospiti presenti alla casa del Jazz, il giornalista de L’Espresso Giovanni Tizian, anch’egli sotto scorta; l’amministratore delegato di Musica per Roma, José Ramon Dosal; il colonnello dei Carabinieri, Giovanni Adinolfi; la Garante dei detenuti di Roma, Gabriella Stramaccioni; Lorenzo Mazzoli per lo Spi Cgil; Gianpiero Cioffredi, delegato alla legalità della Regione Lazio, e Marta Bonafoni, consigliere regionale. Bonafoni ha sottolineato l’importanza del lavoro di squadra nel contrasto al fenomeno delle minacce, dichiarando l’impegno della Regione nelle scuole per sensibilizzare le coscienze dei più giovani. Per l’Associazione Stampa romana ha preso la parola la vicepresidente Alessia Marani, invitando l’intera categoria a restare unita per la difesa del lavoro. Nel corso dell mattina Giovanni Salvi, Procuratore presso la Corte D’Appello di Roma,  si è recato in visita alla Casa del Jazz per rendere omaggio alle vittime di mafia.

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RDM


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