Realizzato nell'ambito del progetto OSSIGENO M.A.P. - MONITOR ASSIST AND PROTECT, co-finanziato da GMDF (Global Media Defense Fund), il Fondo creato nell'ambito della Campagna Globale per la Libertà dei Media nel quadro del Piano d'Azione dell'ONU per la Sicurezza dei Giornalisti e la tematica dell'Impunità. Il GMDF è stato sviluppato con l'obiettivo di facilitare la libertà dei media e migliorare l'accesso dei giornalisti ad una tutela legale specializzata e sensibile alla diversità di genere. Gli autori sono responsabili della scelta e della presentazione dei fatti contenuti in questa pubblicazione e delle opinioni ivi espresse, che non sono necessariamente quelle dell'UNESCO e non impegnano l'UNESCO.

Libertà di stampa

9 giugno. Articoli sul convegno di Ossigeno su Guerra Pace Informazione

OSSIGENO 11 giugno 2022 – Rassegna stampa sul seminario di formazione del 9 giugno 2022 alla Casa del Jazz sui rischi a cui sono esposti i giornalisti e la loro protezione

AVVENIRE, 8 giugno –  Informazione e guerra, un incontro di Ossigeno

(ritaglio da Eco della Stampa) Cosa si può fare di più per ridurre i rischi che corrono i giornalisti? Se ne discuterà domani, dalle 10, al convegno «Guerra, pace, informazione – I rischi dei giornalisti. Il caso Ucraina», organizzato da “Ossigeno per l’informazione” alla Casa del Jazz, a Roma. In questa sede verrà presentato il nuovo Rapporto Ossigeno sui cronisti minacciati, con i dati relativi al 2021 e ai primi mesi del 2022. Produrre informazione di qualità comporta pericoli per i giornalisti, sia nelle zone di guerra che in Paesi in cui c’è la pace, dove, per impedire la circolazione di notizie sgradite, vengono spesso commessi abusi. Il convegno sarà fruibile anche online sul canale Youtube di Ossigeno.

AVVENIRE, 9 giugno Giornalisti in pericolo in guerra, ma minacciati anche in Italia

Il nuovo rapporto dell’associazione “Ossigeno per l’Informazione” con l’Odg del Lazio

Fare informazione di qualità comporta rischi per i giornalisti, in guerra come in pace. Dal ‘93 uccisi nel mondo 1.400 cronisti. Ossigeno denuncia che anche in Italia i giornalisti sono minacciati e aggrediti, crimini che rimangono in gran parte impuniti.

PRIMAONLINE, 9 giugno  – Crescono le minacce a giornalisti nel 2022. In quattro mesi 170 casi

Secondo i dati di ‘Ossigeno’ il trend è in crescita rispetto al 2021. Le querele pretestuose rappresentano la metà delle intimidazioni

GLOBALIST.IT, 9 giugno – Ucraina, sono 37 i giornalisti uccisi durante la guerra: la denuncia dell’Osservatorio

“Secondo i dati dell’Osservatorio Unesco i giornalisti uccisi dal 1993 ad oggi sono stati oltre 1.400, soprattutto ma non solo in aree di guerra.

ZAZOOM.IT , 9 giugno – Ucraina. Sono 37 i giornalisti uccisi durante la guerra: la denuncia dell’Osservatorio

‘Secondo alcune valutazioni, sarebbero almeno 37 i giornalisti uccisi in Ucraina dall’inizio della …

LIBERA INFORMAZIONE, 9 giugno  – Il rapporto Ossigeno 2021-2022 sui giornalisti minacciati in Italia

Il monitoraggio diretto – Il supporto ai cronisti minacciati – Dati, statistiche, analisi, proposte – L’immobilismo della politica – Il progetto MAP con Unesco

U.C.S.I (Unione Cattolica della Stampa Italiana), 10 giugno – Minacce ai giornalisti: i nuovi dati
Nell’ultimo rapporto di Ossigeno per l’informazione risulta che sono proprio i giornalisti i più minacciati tra gli operatori dell’informazione.

AGENZIE STAMPA

Ucraina. Commissaria diritti umani Mijatovic: cronisti di guerra meritano più protezione  
(DIRE) Roma, 9 giu. – “Come l’attuale guerra in Ucraina dimostra ancora una volta, i giornalisti in servizio sul campo di battaglia spesso affrontano pericoli estremi. Sebbene sia impossibile garantire l’assenza di rischi, gli Stati possono e devono rafforzare la sicurezza dei giornalisti che ‘coprono’ i conflitti, applicando gli standard disponibili. Hanno il dovere positivo di proteggere le persone sotto la loro giurisdizione, anche prevenendo e punendo qualsiasi danno causato da agenti statali e non statali”. La Commissaria per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatovic è intervenuta così sui temi del convegno dell’associazione Ossigeno per l’Informazione dal titolo ‘Guerra, pace, informazione. I pericoli per i giornalisti.

Il caso dell’Ucraina’, che si è tenuto oggi a Roma nell’Auditorium della Casa del Jazz.

“Durante il mio mandato di Commissaria per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, e anche nel mio ruolo precedente di Rappresentante OSCE per la Libertà dei Media, ho dedicato molti dei miei sforzi a convincere gli Stati membri ad affrontare questi problemi- ha proseguito la Commissaria nel suo messaggio- Lo scorso aprile mi sono rivolta all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa esortandoli ad abrogare e prevenire le leggi che creano ostacoli al lavoro dei giornalisti. Ho anche pubblicato un articolo che descrive in dettaglio diverse misure che gli Stati devono adottare per garantire il più possibile la sicurezza dei giornalisti che coprono i conflitti”.

“Oltre alle misure specifiche relative ai giornalisti che coprono i conflitti armati- ha aggiunto- gli Stati dovrebbero anche adottare misure più generali volte a migliorare la libertà dei media. Tutte queste misure sono raggiungibili se c’è la volontà politica. Gli Stati dispongono di strumenti legislativi, finanziari e di altro tipo per aumentare la sicurezza dei giornalisti e la libertà dei media. Dovrebbero usarli meglio”.

Dunja Mijatovic ha concluso ringraziando l’associazione Ossigeno per “questa rinnovata opportunità di sensibilizzazione sulle esigenze e sui diritti dei giornalisti in tempo di guerra e di pace. Vale la pena ripetere in ogni occasione che la democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto non possono prosperare se c’è ostilità contro i giornalisti”. (Adi/ Dire)

Giornalisti: Ossigeno, 170 minacciati in quattro mesi 2022
(AGI) – Roma, 9 giu. – Nei primi quattro mesi di quest’anno, gli operatori dell’informazione che in Italia hanno subito intimidazioni e minacce sono stati 170: sono in larga maggioranza giornalisti, ma anche blogger, fotoreporter e videomaker. Il trend e’ in ulteriore aumento rispetto al 2021, quando gli operatori dell’informazione minacciati erano stati 384. Sono solo alcuni dei dati dell’ultimo Report curato da “Ossigeno per l’informazione” e presentato nel corso del convegno “Guerra, pace, informazione. I pericoli per i giornalisti. Il caso dell’Ucraina” in svolgimento a Roma nell’Auditorium della Casa del Jazz.
“I casi monitorati rappresentano solo la punta dell’iceberg – ha denunciato Alberto Spampinato, presidente di “Ossigeno” – rispetto ad un sommerso che resta molto vasto. La verita’ e’ che in Italia l’esercizio della liberta’ di informazione e’ molto meno garantito di quanto si creda. E che il nostro Paese e’ il primo in Europa per numero di cronisti minacciati o sotto scorta”. (AGI)

Ucraina: 37 i giornalisti uccisi dall’inizio della guerra 
(AGI) – Roma, 9 giu. – “Secondo alcune valutazioni, sarebbero almeno 37 i giornalisti uccisi in Ucraina dall’inizio della guerra”. Lo ha ricordato Alberto Spampinato, presidente di “Ossigeno per l’informazione”, aprendo i lavori del convegno “Guerra, pace, informazione. I pericoli per i giornalisti. Il caso dell’Ucraina” in svolgimento a Roma nell’Auditorium della Casa del Jazz.
“Secondo i dati dell’Osservatorio Unesco – ha ricordato Spampinato – i giornalisti uccisi dal 1993 ad oggi sono stati oltre 1.400, soprattutto ma non solo in aree di guerra: sempre secondo l’Osservatorio, i giornalisti uccisi quest’anno – e di cui sono indicati nome e cognome – sono 55, otto dei quali in Ucraina”.

Giornalisti: Ossigeno, 170 minacciati in quattro mesi 2022 (2)
(AGI) – Roma, 9 giu. – A partire da quest’anno il monitoraggio viene eseguito in collaborazione con l’Unesco, nell’ambito del progetto Map (Monitoraggio, assistenza, protezione).
Tra gennaio ed aprile, “Ossigeno” ha certificato i fatti in modo approfondito per gli episodi relativi a 118 minacciati (91 uomini, pari al 77%, e 27 donne, pari al 23%) certificando gli episodi come violazioni “verificate”. Per gli altri 52 dei 170 minacciati gli episodi sono stati al momento classificati alla voce violazioni “probabili”.
La tipologia di minaccia piu’ diffusa e’ quella degli “avvertimenti”, che ha colpito il 62% dei giornalisti; a seguire, gli abusi di denunce e azioni legali, per lo piu’ querele pretestuose per diffamazione (31%) e le “aggressioni” (7%). Secondo il Report, il 59% dei minacciati ha subito attacchi che hanno matrice sociale, cioe’ provengono da persone singole e associazioni private, nel 20% dei casi e’ stata rilevata una matrice criminale, nel 12% una matrice pubblica.
La Regione piu’ colpita e’ la Lombardia, con 46 giornalisti minacciati, davanti a Toscana (22), Liguria (16) e Campania (11) ma la ‘classifica’ cambia in base alla pressione intimidatoria, che si calcola rapportando il numero di minacciati al numero di giornalisti attivi in ogni Regione: guida la Liguria, con 8 minacciati ogni mille giornalisti, davanti a Toscana (4 minacciati ogni mille) e Lombardia (1,6 minacciati ogni mille).
“Estremamente negativo – ha sottolineato Spampinato – anche il dato sul tasso di impunita’ degli autori delle minacce e delle intimidazioni, che si conferma stabilmente oltre il 90%”.

Giornalisti: Ossigeno, 170 minacciati in quattro mesi 2022 (3)
(AGI) – Roma, 9 giu. – Negli ultimi dieci anni gli operatori dell’informazione bersaglio di intimidazioni e minacce sono stati oltre 6 mila: 472 tre anni fa, 495 due anni fa e 384, come detto, l’anno scorso, dato che si spiega anche con le maggiori difficolta’ di rilevazione dovute alla pandemia, alle minori risorse impiegate e al minor numero di osservatori al lavoro.
Considerando il rapporto tra popolazione giornalistica e numero di operatori dell’informazione minacciati, la Sicilia e’ la regione con il piu’ elevato tasso di pressione intimidatoria: su 4.871 giornalisti iscritti all’Ordine regionale, nel 2021 ne risultano minacciati lo 0,37%. Seguono la Puglia (0,28%), l’Abruzzo (0,24%), la Basilicata (0,21%), la Campania (0,16%).
Il Lazio, sebbene resti la regione con il numero maggiore di minacce registrate nel 2021, ha una pressione intimidatoria piu’ bassa (0,15%).
Sempre nel 2021, le giornaliste italiane minacciate sono state 105, il 27% del totale: e’ il numero piu’ elevato registrato dal 2006 a oggi, con la la curva in ascesa costante.
Poco meno della meta’ delle intimidazioni (48%) sono state attuate con querele pretestuose, cioe’ abusando del diritto di denunciare per diffamazione a mezzo stampa al fine di ostacolare la pubblicazione di notizie sgradite. Un quarto delle minacce (25%) e’ rappresentata da avvertimenti (telefonate e lettere anonime, insulti sui social media, minacce di morte). La percentuale delle aggressioni fisiche (17%) risulta piu’ bassa rispetto agli anni precedenti (20% nel 2020; 19% nel 2019): in sostanza, pugni, calci, testate, spintonate contro uomini e donne impegnati a documentare fatti di rilevanza pubblica.
Sessantanove casi (il 17% del totale) hanno riguardato operatori ed operatrici dell’informazione impegnati a seguire le manifestazioni contro l’introduzione del green pass o del vaccino, oppure che hanno documentato l’evolversi della pandemia.

Ucraina: commissaria diritti umani,rafforzare sicurezza cronisti 
(AGI) – Roma, 9 giu. – “Il Consiglio d’Europa e altre organizzazioni internazionali hanno fissato degli standard precisi per aiutare gli Stati membri a rispettare il loro obbligo di proteggere i giornalisti che seguono i conflitti.
Purtroppo, la realta’ sul campo si discosta molto da questi standard”. E’ quanto scrive la commissaria per i Diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatovic, in un messaggio per il convegno di “Ossigeno per l’informazione” (“Guerra, pace, informazione. I pericoli per i giornalisti. Il caso dell’Ucraina”) in svolgimento a Roma nell’Auditorium della Casa del Jazz.
“Sebbene sia impossibile garantire l’assenza di rischi – premette Mijatovic – gli Stati possono e devono rafforzare la sicurezza dei giornalisti che ‘coprono’ i conflitti, applicando gli standard disponibili. Hanno il dovere positivo di proteggere le persone sotto la loro giurisdizione, anche prevenendo e punendo qualsiasi danno causato da agenti statali e non statali”.
Sono “diverse le misure che gli Stati devono adottare per garantire il piu’ possibile la sicurezza dei giornalisti che coprono i conflitti. Una di queste e’ che gli Stati sostengano le iniziative dei giornalisti, delle loro associazioni e delle organizzazioni dei media, ad esempio quelle finalizzate alla raccolta e alla distribuzione di dispositivi di protezione.
Un’altra necessita’ da affrontare e’ la formazione in situazioni di combattimento e di primo soccorso. Troppo spesso i giornalisti coprono il campo di battaglia senza una preparazione adeguata, una condizione che aumenta la loro vulnerabilita'”

Giornalismo. Un documentario su Rocchelli online su Ossigeno. Il Fotoreporter ucciso nella regione del Donbass nel 2014 

(DIRE) Roma, 10 giu. – Un documentario dedicato ad Andrea Rocchelli, il giovane fotoreporter ucciso nel Donbass il 24 maggio del 2014 mentre documentava le condizioni dei civili coinvolti nel conflitto fra ucraini e separatisti filorussi. Si intitola `Ciao Andy, un abbraccio da Pavia`, il contributo prodotto dall`associazione `Ossigeno per l`informazione` in collaborazione con l`associazione Volpi Scapigliate. Presentato in anteprima nella città natale del giornalista, nell`aula magna dell`Università di Pavia, e ripresentato in occasione del convegno `Guerra, pace e informazione`, organizzato da Ossigeno nell`auditorium della Casa del Jazz, a Roma, il documentario è da oggi disponibile sul canale YouTube di Ossigeno. Il documentario raccoglie i ricordi degli amici di Andy e di chi l`ha conosciuto, le immagini dei suoi reportage concesse a Ossigeno dai famigliari, le testimonianze degli studenti del Liceo `Alessandro Volta` di Pavia che nel 2019 hanno dipinto i Jersey presenti nelle vie del centro cittadino con la tecnica della street art, ispirandosi alla storia e ai valori in cui credeva Andy. Ripercorre inoltre le tappe principali della vicenda giudiziaria del fotoreporter, sulla cui morte la giustizia italiana non è riuscita a fare piena luce, come avviene nella quasi totalità delle uccisioni non casuali di giornalisti in zone di guerra, tema approfondito nel dossier di Ossigeno `Guerre, giornalisti uccisi e impunità`. “Quando un cronista di guerra viene ucciso noi non possiamo cavarcela dicendo che era andato nel posto sbagliato, che è colpa sua o che non è colpa di nessuno. Noi vogliamo che non accada più”, ha detto Alberto Spampinato, presidente di Ossigeno, nel presentare il documentario.(SEGUE) (Adi/Dire)

Giornalismo. Un documentario su Rocchelli online su Ossigeno -2-

(DIRE) Roma, 10 giu. – “Andrea fotografava i diritti umani calpestati e i conflitti dimenticati. Era un giovane appassionato del suo lavoro, un amico affettuoso, un sognatore, uno spirito libero; si dedicava al volontariato e cercava la verità dietro le cose- scrive Ossigeno- Le riflessioni raccolte testimoniano che a distanza di otto anni dalla scomparsa, il suo ricordo è sempre molto vivo nella sua città e alimenta un`ansia di giustizia”. “Ringraziamo Andy per averci aperto lo sguardo sul mondo e sulla necessità di cercare la verità in difesa dei diritti”, commenta nel documentario una studentessa. “Questa esperienza- dice un altro studente- mi ha fatto capire quanto sia importante partecipare alla vita pubblica come cittadino attivo, e di quanto è fondamentale e precaria la condizione dei giornalisti freelance che in nome della verità perdono la vita”. (Adi/Dire)

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